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Lavoro: ministero, nel 2015 5.000 ispezioni in più rispetto a 2014

12 febbraio 2016 | 10.01
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Lavoro: ministero, nel 2015 5.000 ispezioni in più rispetto a 2014

Aumento del numero delle ispezioni, affinamento dell’attività di intelligence, crescita del tasso di irregolarità, rafforzamento della lotta al caporalato. Sono queste le principali evidenze che emergono dai risultati dell’attività ispettiva 2015 del ministero del Lavoro illustrati dalla direzione generale per l’Attività Ispettiva nell’ambito della riunione della Commissione centrale di coordinamento dell’attività di vigilanza, presieduta dal sottosegretario Luigi Bobba.

L’attività degli ispettori del lavoro nello scorso anno ha registrato risultati soddisfacenti, in termini sia quantitativi che qualitativi, aumentando considerevolmente il numero delle ispezioni (oltre 5.000 in più rispetto al 2014) e affinando ancor di più l’attività di intelligence.

Più in particolare, sotto il profilo quantitativo, il personale ispettivo del ministero ha effettuato nel 2015 145.697 ispezioni, a fronte di 140.173 dell’anno precedente. Tale dato appare ancor più significativo se si considera la fisiologica diminuzione degli ispettori in forza presso gli Uffici territoriali (oltre 200 unità in meno rispetto al 2014).

A ciò va aggiunto anche lo svolgimento di 8.613 accertamenti in materia di cassa integrazione guadagni, anche in deroga, di contratti di solidarietà e di patronati.

Su 142.618 accertamenti definiti nell’anno al 31 dicembre 2015 (a fronte di un numero complessivo di aziende ispezionate, come detto, pari a n. 145.697) in 85.981 casi sono stati contestati illeciti 'sostanziali' in materia di lavoro e legislazione sociale o di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Pertanto, sul totale delle pratiche ispettive lavorate nel corso dell’anno, più del 60% è risultata irregolare. Tale percentuale risulta incrementata di oltre 7 punti percentuali rispetto al tasso di irregolarità riscontrato nel 2014 (pari a circa il 53% degli accertamenti definiti).

Anche il numero dei lavoratori irregolari accertati in occasione delle verifiche ispettive effettuate nel corso del 2015 è in aumento rispetto all’anno 2014. Si registrano infatti 78.298 lavoratori irregolari (a fronte di n. 73.508 nel 2014). Inoltre, i lavoratori trovati “in nero” rappresentano oltre il 53% di quelli irregolari.

"Si tratta di risultati riconducibili a scelte organizzative -fa sapere una nota del ministero- che hanno tra l’altro consentito, in particolare nel periodo estivo, la programmazione e lo svolgimento di specifiche campagne 'straordinarie' mediante la costituzione di task force a livello interprovinciale e interregionale".

In tale contesto si inserisce peraltro la lotta al caporalato. Nel corso del 2015, infatti, in agricoltura sono state effettuate 8.662 ispezioni a fronte dei 5.434 accertamenti del 2014 (+59,40%). All’esito di tali controlli sono stati riscontrati 6.153 lavoratori irregolari di cui 3.629 'in nero'. Sono stati inoltre accertati 713 fenomeni riconducibili alla interposizione di manodopera e al caporalato.

Come evidenziato nel Rapporto annuale 2015 -di prossima pubblicazione, "si registrano -spiega il ministero del Lavoro- ottimi risultati anche in relazione allo svolgimento di particolari accertamenti in materia di esternalizzazioni fittizie, corretta qualificazione dei rapporti di lavoro, cooperative di lavoro, lavoratori 'svantaggiati', disciplina dell’orario di lavoro".

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