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Milano: modella svedese sequestrata e violentata, arrestato aguzzino

23 marzo 2015 | 14.55
LETTURA: 4 minuti

Un incubo per una giovane ragazza di 22 anni, svedese, giunta in Italia nel 2014 per scattare un servizio fotografico e da allora circuita dall'uomo che è diventato poi il suo aguzzino. Le urla per le botte che l'uomo stava scaricando su di lei sono state per la prima volta così forti da superare la barriera delle mura dell'appartamento e arrivare diritte nella casa dei vicini. Che hanno chiamato i carabinieri

Infophoto
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Sequestrata, picchiata, violentata per mesi, fino a toglierle la volontà stessa di reagire. Un incubo per una giovane modella di 22 anni, svedese, giunta in Italia nel 2014 per scattare un servizio fotografico e da allora circuita dall'uomo che è diventato poi il suo aguzzino. Fino alla sera del 21 marzo scorso , quando le urla per le botte che l'uomo stava scaricando su di lei sono state per la prima volta così forti da superare la barriera delle mura dell'appartamento e arrivare diritte nella casa dei vicini. Che hanno chiamato i carabinieri.

E' accaduto in un palazzo di Cinisello Balsamo, al confine con Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. I militari hanno bussato alla porta e si è presentato loro un uomo di 41 anni, palesemente desideroso di tagliare corto e congedare i carabinieri, i quali però hanno chiesto di poter entrare. Qui hanno trovato una giovane in condizioni disperate, malnutrita, "in uno stato di prostrazione fisica e morale incredibile", riferiscono i militari. Si trovava lì da metà settembre quando, convinta dall'uomo, conosciuto su facebook, era entrata nella sua casa per non uscirci più, fino all'altra sera.

Inizialmente il suo aguzzino si era presentato a lei come amorevole e desideroso di costruire una vita insieme e una famiglia, insieme a questo promettendole anche una carriera come modella. E non è stata nemmeno la prima volta. Già nel 2008 l'uomo è stato arrestato per lo stesso motivo: sequestro e violenza su una giovane bielorussa, alla quale si era presentato come manager e anche a lei promettendo una carriera nel settore della moda. Quest'ultima, però, in un attimo di distrazione è riuscita a scappare e denunciare quanto stava subendo. L'uomo è finito in carcere dove c'è rimasto fino al 2013.

Appena uscito ha evidentemente ricominciato a cercare una preda e nella sua trappola è finita la giovane svedese. All'inizio amorevole con entrambe le ragazze, il finto manager ha cambiato repentinamente comportamento non appena queste hanno varcato la soglia della sua casa.

Anche quando i carabinieri sono entrati nella sua abitazione lo scorso sabato, l'uomo ha minacciato la svedese parlandole in inglese. Fortunatamente i militari, che conoscevano la lingua, hanno compreso e parlato con la giovane che infine si è confidata con loro e chiesto di essere aiutata.

L'uomo è stato arrestato in flagranza: su di lui pendono le accuse di sequestro di persona, volenza sessuale e maltrattamenti ripetuti. La giovane, i cui familiari sono stati informati e l'hanno raggiunta, è stata accompagnata in ospedale per le cure.

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