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Moncler, Ruffini: "Stiamo facendo lavoro solido, ottimisti su 2016"

18 gennaio 2016 | 14.35
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Remo Ruffini, presidente e ad di Moncler
Remo Ruffini, presidente e ad di Moncler

Nonostante "la situazione nel mondo sia preoccupante", Remo Ruffini, presidente e ad di Moncler, assicura che "stiamo facendo un lavoro solido, affrontiamo quest'anno con ottimismo". In attesa della diffusione dei conti dell'ultimo trimestre del 2015, a marzo, Ruffini anticipa che lo scorso anno "si è chiuso bene se pensiamo a quello che è successo a Parigi. Non dobbiamo dimenticarci, poi, il tempo negli Stati Uniti e in Giappone. Io personalmente sono molto contento. In Europa è andata meglio rispetto ad altre parti, quindi il clima è stato favorevole in qualche modo. Se prendiamo Giappone è stata estate per tutto il mese di dicembre. L'Italia è andata benissimo, l'Europa molto bene, la Cina pure, nel complesso sono molto contento del 2015.".

La fiducia per Ruffini deriva essenzialmente dal fatto che "abbiamo - spiega - una strategia solida, una retail ben distribuito nel mondo. Può accadere che per un anno faccia più caldo in Giappone, ma quest'anno siamo andati molto bene in Cina, molto bene in Europa e dunque sono abbiamo una strategia di qualità. Siamo molto ottimisti per affrontare il futuro, perché credo che abbiamo fondato l'azienda su radici molto solide. A dicembre ha fatto caldo ma a gennaio stiamo vendendo bene visto che c'è una temperatura più idonea al nostro prodotto. Siamo tranquilli".

Per quanto riguarda la Cina, la cui situazione incerta sta mandando sulle montagne russe molti titoli del lusso, "sta andando bene" spiega il numero uno della maison del Galletto che si augura "che continui. Sicuramente - fa notare - sono cambiati i flussi dei turisti, c'è meno turismo a Hong Kong, un po' di più in Corea, in Europa. Noi siamo molto ben distribuiti". Per quanto lo riguarda, chiarisce di non prestare quotidiana attenzione alla volatilità, "ma sono molto confidente perché la nostra è una strategia di lungo periodo dunque se ci saranno problemi andremo avanti. Non credo che il nostro lavoro sia guardare all'azione, ma creare un'azienda solida con forti contenuti ed essere vicino al consumatore finale senza guardare a ciò che succede tutti i giorni nei mercati finanziari. Sono abbastanza tranquillo".

Rispetto alle vendite nell'ultima parte dell'anno, Ruffini spiega che sono andate bene nonostante le prospettive non fossero rosee. Il riferimento è, ovviamente, alla "Francia, dopo quello che è successo, che ha impattato negativamente sui numeri". Si tratta di casi in cui il margine di manovra delle aziende e' ridottissimo, tuttavia "nel complesso abbiamo un'Europa solida che ha sopperito ai problemi della Francia".

Rispetto alla espansione retail, "quest'anno abbiamo l'apertura di tre flagship molto importanti: Londra in Old Bond Street, New York in Madison Avenue e Seul. Oggi abbiamo Parigi, Ginza e dunque sarà un anno molto importante per il consumatore finale perché quando riusciamo ad aprire un negozio di grandi dimensioni possiamo comunicare il nostro progetto direttamente al nostro cliente ed io e i miei ragazzi siamo concentrati sull'apertura di questi negozi che sono molto importanti per la strategia della marca".

Una battuta infine sulla Russia che, tuttavia, impatta relativamente sui conti di Moncler che li è distribuita in una cinquantina di negozi circa: "che soffriamo con i russi - evidenzia Ruffini - sono due anni, non è una novità degli ultimi mesi. Detto questo, la Russia incide veramente poco, abbiamo un'ottima distribuzione wholesale: 50 punti vendita wholesale, dunque poco. Che i russi non sono più in Europa e' - fa notare - da tanti mesi. Ci stiamo abituando e speriamo che tornino come era nel 2012-2013".

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