L'ex stagista della Casa Bianca al centro del Sexgate, che iniziò per le rivelazioni degli allora nascenti siti di 'gossip' online, si è così presentata come testimonial vivente di una campagna per fermare il cyberbullismo sulla Rete e sui social media.
"Nel 1998 ho perso la mia reputazione e la mia dignità, ho perso me stessa... quando questo è successo a me, 17 anni fa, non vi era un nome per chiamarlo, ora si chiama cyberbullismo". Così Monica Lewinsky, l'ex stagista della Casa Bianca al centro del Sexgate, lo scandalo che iniziò per le rivelazioni degli allora nascenti primi siti di 'gossip' online, si è presentata come testimonial vivente di una campagna per fermare l'uso di Rete, ed ora dei social media, della macchina del fango contro vip e non solo.
"Io sono stata la paziente zero della perdita della reputazione personale a livello globale in modo istantaneo", ha aggiunto intervenendo ad una conferenza a Vancouver, in British Columbia, Lewinsy, ora 41enne , che è tornata alla vita pubblica lo scorso anno con un articolo su Vanity Fair in cui ripercorreva l'incredibile vicenda che l'aveva vista, appena 24enne, protagonista al fianco del presidente Bill Clinton dello scandalo del secolo, esprimendo il desiderio di chiudere quella pagina della sua vita.
E in questa pagina la Lewinsky ha inserito il suo impegno contro quelle che definisce le 'molestie online" e la "cultura del fango". "Per ormai quasi 20 anni, abbiamo lentamente seminato i semi del fango e della pubblica umiliazione nel terreno culturale , con i siti dei gossip, i paparazzi, i reality show" ha detto, sottolineando come da questa cultura non si salvino i media tradizionali e anche la politica.
E il fenomeno non minaccia solo le 'celebrities': uno studio del 2014 del Pew Center mostra come la metà dei 'naviganti' intervistati è stato almeno una volta vittima di episodio di cyberbullismo, con le ragazze tra i 18-29 anni - l'età della Lewinsky al tempo dello scandalo - che hanno più probabilità di tutti di essere vittima di queste molestie, soprattutto ora con l'utilizzo dei social media che permettono la condivisioni di immagini e video.
Ed è stato a queste ragazze che Monica si è rivolta in conclusione del suo discorso: "ho vissuto dei giorni molto tristi nella mia vita, ma voi potete sopravvivere, potrebbe non essere indolore, veloce o facile, ma voi potete insistere per mettere una fine diversa alla vostra storia".
