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MotoGp Australia, vince Rins. Bagnaia terzo sale in testa al Mondiale

16 ottobre 2022 | 09.15
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Il pilota della Ducati si prende il primo posto in classifica dopo il ritiro di Quartararo. Marc Marquez secondo dietro alla Suzuki

Francesco Bagnaia su Ducati (Afp)
Francesco Bagnaia su Ducati (Afp)

Trionfo di Alex Rins con la Suzuki al Gran Premio d'Australia di MotoGp 2022. Terzo Francesco Bagnaia su Ducati, che sale così in testa al Mondiale anche grazie alla caduta del rivale per il titolo Fabio Quartararo. Al secondo posto la Honda di Marc Marquez. Il francese della Yamaha dopo un primo spavento al terzo giro, scivola al 10° giro e si ritira vedendosi scavalcare da Bagnaia di 14 punti. Quarto posto per Marco Bezzecchi che si lascia alle spalle altre 4 Ducati, quelle di Enea Bastianini, Luca Marini, dello spagnolo Jorge Martin (scattato dalla pole position) e del francese Johann Zarco. A completare la top ten lo spagnolo dell'Aprilia Aleix Espargaro (terzo nel mondiale a 27 punti da Bagnaia) e il sudafricano della Ktm Brad Binder.

Bagnaia - Il podio di Francesco 'Pecco' Bagnaia consente al pilota della Ducati di portarsi in testa al Mondiale con 14 punti di vantaggio su Quartararo, a due gare dalla fine del campionato. Nessun pilota era riuscito a portarsi in testa al Mondiale partendo da un gap di 91 punti (dopo il Gp di Germania al Sachsenring): in totale la rimonta è di 105 punti. Il piemontese potrà laurearsi campione del mondo già domenica in Malesia.

"Sapevo che avrei sofferto, abbiamo corso con la media davanti perché con la gomma hard non avevo il feeling e gli ultimi 6 giri la gomma era distrutta, perdevo in percorrenza -spiega Bagnaia a Sky Sport-. Sapevo mi avrebbero attaccato, la mia gara è cambiata quando ho letto che Fabio era out. Ho accettato anche un podio, mentre prima volevo vincere. Siamo riusciti a dare carico alla gomma davanti, prima non ci riuscivo e perdevo molto a causa del vento. Nelle Libere 4 con una piccola modifica siamo riusciti a risolvere il problema. E' stato un bilanciamento positivo, anche se nel finale mi ha pregiudicato la possibilità di attaccare. E' stata una gara di gestione, volevo spingere, ma sapevo che avrei perso. Mi sono preso cura delle gomme, ma l'ho distrutta. Il gruppo era folto, mi aspettavo un ritmo più veloce ma forse non avrei chiuso la gara. Sono contento per la classifica, non troppo per la gara. Essere primi è importante, ma non voglio ancora gongolarmi".

Rins - "Oggi è stata una soddisfazione e una dimostrazione -sottolinea Rins-. Ho mangiato la pizza di Pino's, è stato questo il mio segreto... Sono contento, abbiamo fatto una bella gara e gestito alla grande la gomma posteriore. Quando volevo spingere spingevo, poi ho aspettato il finale. Phillip Island non è una pista ideale per noi, abbiamo fatto fatica nelle prove rispetto a Bagnaia, Martin e Quartararo. Oggi però mi sentivo bene e la moto girava, era da tanto che non eravamo così perfetti nella gestione delle gomme. Non abbiamo mai smesso di crederci, anche dopo l'annuncio del ritiro. Non abbiamo fatto delle belle gare, mi sono anche rotto il polso. E' stata dura, ma non abbiamo mai mollato".

Quella di Rins è un vittoria conquistata in un momento storico particolare, con la Suzuki che tra due gare lascerà la MotoGp. Un'impresa, un regalo quello del pilota spagnolo, che conferma la forza della moto nipponica. A Phillip Island arriva anche un record importante: per la prima volta nella storia ci sono 5 costruttori vincenti in una stagione: Ducati, Ktm, Aprilia, Yamaha e, appunto, Suzuki.

Marquez - Si è tuffato nell’abbraccio dei tifosi, rinfrancato da quel podio che certifica la sua rinascita come pilota. Marc Marquez non è ancora il vincente di un tempo, ma brucia le tappe di un recupero che pochi mesi fa era impensabile. A Phillip Island ha lottato e guidato come un tempo. Gli è mancato il guizzo vincente, ma è un Marquez diverso da quello visto negli ultimi due anni, condizionato da quattro operazioni all'omero del braccio destro, speranze frustrate, stop ripetuti. E’ più motivato e convinto anche se distante, ma non troppo, da un pieno recupero.

"Mi sono sentito bene per tutta la gara, ho gestito bene nelle prime fasi, dopo ho sofferto il consumo della gomma posteriore -sottolinea il pilota spagnolo della Honda-. Ho provato a vincere, ho dato tutto, mi sono divertito tanto, passo dopo passo stiamo crescendo". Unico al traguardo con una gomma posteriore morbida, ha spiegato così la scelta. "E' stato un rischio, ma con questa Honda dovevo provare qualcosa di diverso. Ho gestito nella prima parte e attaccato nella seconda". Superato Bagnaia all’ultimo giro, ha provato l’affondo su Rins, passato al comando. "Mi sentivo forte, ma Rins ha difeso bene l’interno". E’ il primo podio della stagione, ma vale come un vittoria. "Non potevo immaginarlo dopo tutto quello che è successo quest’anno. Era importante per me e per la Honda". L’emozione è pari quanto lo sforzo compiuto. "Sono distrutto, nella mente più che nel fisico, perché alla vigilia ero nervoso. Sapevo di avere un’opportunità su questa pista. Era importante, come una finale".

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