Automotive, quale futuro: a Milano il decennale di #FORUMAutoMotive tra industria e politica europea

Automotive, quale futuro: a Milano il decennale di #FORUMAutoMotive tra industria e politica europea
14 ottobre 2025 | 19.06
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Si è svolto oggi a Milano l’incontro “Automotive, quale futuro – Reagire con decisione: basta parole!”, promosso da #FORUMAutoMotive, movimento di opinione ideato dal giornalista Pierluigi Bonora, in occasione del decennale delle sue attività.

L’evento ha riunito rappresentanti della filiera automotive, esperti e parlamentari italiani ed europei per discutere del futuro del settore alla luce delle politiche del Green Deal europeo e delle sfide legate alla transizione ecologica.

Aprendo i lavori, Pierluigi Bonora ha sottolineato la necessità di “passare dalle parole ai fatti” e di “portare a Bruxelles le istanze dirette delle associazioni del comparto, pena il rischio di un vero game over per l’automotive europeo”.

Emanuele Cordone, Director Automotive Practice di AlixPartners, ha presentato l’aggiornamento dell’AlixPartners Global Automotive Outlook, che prevede per il 2025 un calo del mercato europeo dell’auto del 2%, con una crescita contenuta negli anni successivi.

Secondo lo studio, i costruttori cinesi continueranno a guadagnare quote nel mercato europeo, passando dall’8% del 2024 al 13% nel 2030, mentre i produttori europei scenderanno dal 62% al 58%.

Cordone ha inoltre evidenziato il calo della marginalità per i gruppi europei e americani, a fronte di un miglioramento dei player asiatici, e ha segnalato la persistente debolezza del mercato italiano rispetto ai livelli pre-pandemia.

Transizione elettrica e neutralità tecnologica

Il tema della transizione elettrica e della neutralità tecnologica ha dominato invece la seconda parte dell’incontro, con la sessione “Automotive al bivio. Il sistema europeo è a fine corsa?”

Tra i rappresentanti delle associazioni di categoria hanno dichiarato:

  • Roberto Vavassori (ANFIA) ha denunciato la perdita di 100mila posti di lavoro nella componentistica, chiedendo il rinvio di cinque anni del termine 2035 per lo stop ai motori termici.
  • Andrea Cardinali (UNRAE) ha richiamato l’urgenza di una riforma fiscale per le auto aziendali, aggravata dalle recenti modifiche al fringe benefit.
  • Fabio Pressi (Motus-E) ha sottolineato che “il vero problema non è l’elettrico, ma la maggiore competitività dei produttori cinesi”, chiedendo politiche industriali sul riciclo e la produzione di batterie.
  • Gianni Murano (UNEM) ha ribadito la necessità di considerare l’intero ciclo di vita delle emissioni e di valorizzare i carburanti rinnovabili e low carbon.

  • Maria Rosa Baroni (NGV) ha chiesto il riconoscimento del biometano tra le motorizzazioni a zero emission
    Presenti anche parecchi politici come l'eurodeputato Paolo Borchia (Commissione ITRE) che ha evidenziato come “i limiti della transizione al full electric entro il 2025 siano ormai evidenti”,
    Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia e presidente dell’Alleanza tra le 40 Regioni Europee Automotive, ha definito “un errore clamoroso” l’esclusione di altre tecnologie oltre all’elettrico".
    Ed infine l’eurodeputato Massimiliano Salini (Commissione Industria UE) che ha richiamato l’importanza di una “convivenza tra diverse tecnologie come essenza della neutralità tecnologica”.
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