Il programma in 10 punti con le proposte per dare impulso allo sviluppo delle attività e creare occupazione
Il mondo della partite iva e degli autonomi deve fare i conti con diverse ''zavorre'', a partire dalla tassazione, passando per la burocrazia e per le norme che regolano l'occupazione. Il Movimento autonomi e partite iva, in un programma composto da 10 punti, illustra le sue proposte per dare impulso allo sviluppo delle attività, creare occupazione attraverso ''l'eliminazione o almeno la riduzione'' degli ostacoli, per dare ''nuova linfa vitale al sistema imprenditoriale''.
Sul fronte fiscale si propone ''un sistema fiscale basato su tre aliquote''. Si parte dalle piccole partite Iva (con fatturato annuo fino a 00.000 euro), per cui si propone ''l'abolizione totale della tassazione''. Per la seconda fascia, che comprende le attività con fatturato annuo fino a 350.000 euro, la tassazione dovrebbe essere fissata all’1% del fatturato. Infine per tutti gli altri la tassazione dovrebbe essere pari al 20% e applicata sull’imponibile.
Per assicurare la semplificazione burocratica il programma prevede ''la riduzione di oneri e adempimenti, e la limitazione delle certificazioni solo laddove non siano sostituibili con le autocertificazioni''. Si propone inoltre la digitalizzazione delle banche dati e dei vari processi, anche attraverso il supporto del lavoro socialmente utile. Occorre anche eliminare il costo relativo all'organo di controllo e revisore delle srl, per le micro e piccole imprese. L'obbligo dovrebbe scattare solo quando si hanno i parametri della media e grande impresa. Infine sul fronte dell'occupazione si propone l'eliminazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per tutti i ccnl (anche del pubblico impiego).