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Natale: da Austria a Romania risuona la zampogna italiana

17 dicembre 2014 | 13.05
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Accademia Transumanti Abruzzi, c'è richiesta anche se a volte viene garantito solo vitto e alloggio.

Natale: da Austria a Romania risuona la zampogna italiana

Il suono della zampogna italiana, a Natale, si sente anche all'estero. "Ci chiamano dalla Germania -spiega a Labitalia Camillo Carapelle, presidente dell'Accademia dei Transumanti degli Abruzzi e membro dell'Associazione zampognari d'Italia- e dalla Svizzera, ma anche dall'Austria e dalla Romania. Le occasioni non sono solo sagre o feste di piazza, ma anche ricorrenze private".

"Una tradizione che stiamo portando avanti -continua- anche all'estero. Siamo molto richiesti dai connazionali emigrati e dagli stranieri, anche se, a volte, viene garantito solo vitto e alloggio".

"Certo, la crisi -precisa- per i concerti esteri si fa un po' sentire. Mentre, infatti, in Italia rispetto allo scorso anno, abbiamo registrato un aumento del 10% delle richieste, all'estero le cose non stanno andando poi così bene".

"In generale -ricorda Camillo Carapelle- assistiamo a un risveglio degli appassionati della zampogna tutto l'anno. E' conosciuta come strumento legato ai mesi freddi, ma la zampogna è sempre stata suonata nei dodici mesi dell'anno: per le feste religiose, per i matrimoni, i battesimi, le cresime, ma poi anche per le feste di vendemmia, di mietitura, della raccolta delle olive. Accompagnava la vita, insomma".

"Quello che manca -rimarca Carapelle- è una scuola riconosciuta a livello nazionale. Abbiamo più volte cercato di introdurre la materia zampogna all'interno del conservatorio, ma con scarsi risultati. E pensare che l'istituzione di corsi del genere già esistono in Spagna, Grecia e Germania".

"Non ci siamo arresi comunque -ammette- e tramandiamo la tradizione del suono di zampognari con i corsi 'fai da te' in bottega. E non sono pochi i ragazzi che aderiscono. Ovviamente non solo in Abruzzo, ma anche nel Molise, alto Lazio, Calabria e Friuli".

E proprio il 'Gruppo degli Zampognari friulani' organizza dei corsi ad hoc per i ragazzi che vogliono imparare a suonare questo strumento anche all'estero. "Non esiste un percorso di studio nazionale -dice a Labitalia Claudio Zuliani, membro del gruppo- e, per questo, a chi vuole accostarsi alla zampogna facciamo dei corsi e consigliamo anche la scuola di Scapoli, comune molisano in provincia di Isernia, famoso anche in ambito internazionale per essere la patria delle zampogne e dove ogni anno, a luglio, si organizza il Festival internazionale della zampogna"."Oltre alla passione -assicura Zuliani- serve tanta buona volontà, fiato e un piccolo gruzzolo. Il costo di una zampogna va da un minimo di 650 euro fino a un massimo di 2.500 euro a seconda della grandezza e del legno usato. L'ebano è il più pregiato, ma si costruiscono strumenti anche con l'ulivo e il pero". "La lavorazione -ricorda- ha inizio con lo sgrossamento del pezzo, tutto il lavoro è eseguito a mano con l'ascia. Il pezzo a questo punto è lasciato a riposare per oltre un anno. La sacca è generalmente costituita da una camera d'aria di camion di solito non realizzata dal costruttore dello strumento ma da un gommista, rivestita di pelle di pecora. Però, gli strumenti più professionali conservano le sacche in pelle di capra o agnello debitamente conciate e lavorate". (fotogallery)

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