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Premio Strega: Lagioia, arrivarci fa guadagnare qualche chilometro in più

09 maggio 2015 | 16.55
LETTURA: 4 minuti

"Il fatto che nella fase finale dello Strega ci sarà sempre una casa editrice indipendente per me è una buona notizia", spiega all'Adnkronos lo scrittore barese entrato far parte con 'La Ferocia' (Einaudi) della dozzina di quest'anno. Il caso Ferrante? per Lagioia, " è l'opera in gara che vale . I romanzi sono più importanti dei dati biografici degli autori"

Nicola Lagioia (Fonte Wikipedia)
Nicola Lagioia (Fonte Wikipedia)

"Il mio libro è uscito a settembre. Ho fatto un lunghissimo ciclo di presentazioni, sono in giro da mesi. A poco a poco ha guadagnato lettori e il mio romanzo verrà tradotto in Germania. Lo Strega, a questo percorso già lungo, bello, faticoso ma affascinante, dà dei chilometri in più". A parlare così con l'Adnkronos è lo scrittore barese Nicola Lagioia che, con 'La Ferocia', edito da Einaudi, è entrato a far parte della dozzina del Premio Strega di quest'anno.

"I libri -spiega Lagioia- soprattutto quelli caratterizzati da una certa complessità, come appunto 'La Ferocia', a volte rischiano di arrivare sugli scaffali e di scomparire dopo venti giorni o un mese. Un po' stando sulla strada e un po' con lo Strega, il mio libro ha una presenza più lunga nel tempo". Sul fronte delle nuove regole del premio, che introducono maggiori opportunità per i piccoli editori, Lagioia dice che "il fatto che nella fase finale dello Strega ci sarà sempre una casa editrice indipendente per me è una buona notizia".

"Io, d'altra parte, - aggiunge lo scrittore- vengo da un editore indipendente: lavoro, infatti, da quindici anni per la Minimum Fax". L'edizione del 2015 dello Strega è anche segnata da una partecipazione 'misteriosa', quella di Elena Ferrante, uno pseudonimo dietro al quale si nasconde una scrittrice che non vuole rivelare la propria identità. Un fatto, questo, che non preoccupa Lagioia perché, osserva, "è il libro che concorre che conta, è l'opera che vale. I romanzi sono più importanti dei dati biografici degli autori". Lagioia, che nel 2010 ha vinto il premio Viareggio per la narrativa con 'Riportando tutto a casa', edito da Einaudi, non vuole scendere poi sul terreno delle polemiche che accompagnano lo Strega.

"I premi - scandisce l'autore- servono per parlare dei libri e non dei meccanismi con cui vengono organizzate le selezioni. Ogni scrittore partecipa ad un concorso letterario per far circolare il proprio libro e non per parlare delle regole. Il premio serve per mettere in primo piano i libri e, se necessario, discuterli".

Raccontando infine per sommi capi il suo romanzo in gara, Lagioia lo definisce una storia "sull'Italia contemporanea"."'La Ferocia'- racconta- descrive la storia di una famiglia di palazzinari baresi che intrattiene rapporti non puliti con il potere, una famiglia in cui potere e corruzione marciano di pari passo. Come spesso accade, in questa famiglia nascono dei figli sbagliati che fanno da cartina di tornasole per le magagne del posto in cui nascono".

"'La ferocia' del titolo, per come la intendo io, è un ritorno allo stato di natura dal quale crediamo di esserci emancipati, ma che ci ritorna sempre addosso a tradimento. Per gli animali è una cosa normale, per noi è la barbarie. Mi sembra che, in questi ultimi cinque anni, la situazione italiana si sia ulteriormente incattivita e inferocita", conclude Lagioia.

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