cerca CERCA
Sabato 27 Aprile 2024
Aggiornato: 00:26
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Le motivazioni

Ong, perché Msf non ha firmato

01 agosto 2017 | 10.54
LETTURA: 4 minuti

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
(Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Limitazioni, paletti e gestione dei soccorsi: questi alcuni punti che hanno spinto Medici senza Frontiere a dire no al Codice di condotta stilato dal Viminale, in materia di soccorso ai migranti nel Mediterraneo. L'organizzazione non governativa si è infatti rifiutata di siglare l'intesa con il Governo. "Dopo un’attenta valutazione della versione conclusiva del codice, permangono una serie di preoccupazioni e richieste lasciate inevase", si legge sul sito dell'Ong. "Con enorme dispiacere riteniamo che allo stato attuale non sussistano le condizioni perché MSF possa sottoscrivere il Codice di Condotta proposto dalle autorità italiane". In particolare sono 4 le principali motivazioni che sono alla base della scelta. Secondo MSF, infatti:

1) Il documento non riafferma con sufficiente chiarezza la priorità del salvataggio di vite in mare. "Dal nostro punto di vista il codice di condotta non riafferma con sufficiente chiarezza la priorità del salvataggio in mare, non riconosce il ruolo di supplenza svolto dalle organizzazioni umanitarie e soprattutto non si propone di introdurre misure specifiche orientate in primo luogo a rafforzare il sistema di ricerca e soccorso". L'attività dell'Ong è infatti quella di "colmare i vuoti lasciati dai governi" impegnandosi nell'attività di ricerca e soccorso.

2) Le limitazioni al trasbordo su altre navi riducono l’efficienza e la capacità di salvare vite in mare. Il divieto di trasbordo dei migranti sulle navi della Guardia Costiera è una delle regole ritenute inaccetabili dalla Ong. "La richiesta delle autorità italiane che le navi di soccorso concludano le loro operazioni provvedendo allo sbarco dei naufraghi nel porto sicuro di destinazione, invece che attraverso il loro trasbordo su altre navi, riduce l’efficienza e la capacità di salvare vite in mare. In questo modo si crea un sistema di andata e ritorno di tutte le navi di soccorso verso i luoghi di sbarco, che avrà come conseguenza una minore presenza di quelle navi nella zona di ricerca e soccorso". Soccorsi rallentati e un maggior numero di viaggi, quindi, sono le preoccupazioni principali che rendono più complicata l'attività dell'Ong.

3) Principi umanitari a rischio. Per MSF il rigoroso rispetto dei principi umanitari è un presupposto irrinunciabile. "Il codice non fa alcun riferimento ai principi umanitari e alla necessità di mantenere la più assoluta distinzione tra le attività di polizia e repressione delle organizzazioni criminali e l’azione umanitaria, che non può essere che autonoma e indipendente.

4) L’inserimento del Codice nel contesto attuale del Mediterraneo. Contenere migranti e rifugiati in Libia, nelle attuali circostanze, è per MSF inaccettabile. La Libia non è un posto sicuro dove riportare le persone in fuga. "Una volta intercettate, saranno condotte in centri di detenzione dove, come le nostre équipe che lavorano in quei centri testimoniano ogni giorno, sono a rischio permanente di essere detenute in modo arbitrario e indefinito, trattenute in condizioni disumane e/o sottoposte a estorsioni o torture, comprese violenze sessuali. Il recente annuncio dell’operazione militare italiana nelle acque libiche proposta nel momento in cui il Codice di Condotta è stato introdotto costituisce un elemento di ulteriore preoccupazione che ci ha confermato la necessità di marcare l’assoluta indipendenza delle nostre attività di soccorso in mare dagli obiettivi militari e di sicurezza".

Medici senza Frontiere si pone comunque l'obiettivo di continuare a salvare vite in mare, rispettando le leggi nazionali ed internazionali e anche "quelle disposizioni del Codice che non sono contrarie ai punti problematici per MSF".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza