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Operato per tumore cervello mentre suona l'Inno d'Italia al sax

Il chirurgo Christian Brogna: "Il paziente 35enne sta bene e oggi verrà dimesso"

Un momento dell'operazione al cervello mentre il paziente suon il sax - Paideia International Hospital
Un momento dell'operazione al cervello mentre il paziente suon il sax - Paideia International Hospital
13 ottobre 2022 | 14.14
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Operato al cervello da sveglio per l'asportazione di un tumore mentre con il suo amato sassofono suonava l'Inno d'Italia. L'intervento è stato eseguito a Roma, alla Paideia International Hospital, dall'équipe guidata da Christian Brogna, neurochirurgo esperto internazionale di chirurgia dei tumori complessi e 'awake surgey'. Brogna ha rimosso completamente il tumore cerebrale senza compromettere le funzioni neurologiche del paziente che ha 'aiutato' i medici in questo delicato intervento suonando il sax, così da attivare particolari aree del cervello. Il 35enne, straniero ma romano d’adozione, "sta bene e oggi verrà dimesso", sottolinea all'Adnkronos Salute Brogna.

"Ogni cervello è unico e il nostro compito è garantire la rimozione del tumore senza danneggiare il paziente - spiega il chirurgo - Il paziente è stato operato in anestesia locale ed è rimasto tranquillo durante tutto l'intervento. Ha suonato il sassofono che è la sua grande passione e un'attività molto complessa. In più il paziente è mancino quindi la sfida per neurochirurgo era ancora più stimolante e difficile. Suonare - ricorda - è non solo muovere le mani, ma fare calcoli matematici e usare la memoria, e poi c'eravamo noi che interagivamo con lui. Ha suonato l'Inno d'Italia e un altro pezzo, il tema del film 'Love Story'".

L’intervento, che è durato oltre 9 ore, si è avvalso di una équipe multidisciplinare composta da più di 10 professionisti provenienti da tutto il mondo tra neurochirurghi, anestesisti dedicati, neuropsicologi, neurofisiologi e ingegneri, supportati da tecnologie all’avanguardia come la neuronavigazione con trattografia, l’aspiratore ad ultrasuoni, l’ecografia intraoperatoria, il neuromonitoraggio continuo. È stato, inoltre, utilizzato un tracciante specifico per le cellule tumorali che le ha rese più facilmente distinguibili rispetto al tessuto sano circostante.

"L’intervento è stato davvero complesso e ha richiesto una lunga preparazione e un’altissima tecnologia. È stato uno dei primi di questo genere eseguito in Italia in una struttura privata. Paideia International Hospital è dotato non solo della tecnologia di cui avevo bisogno, ma anche di una sala operatoria di 100 metri quadri, e inoltre abbiamo avuto la possibilità di organizzare l’équipe su misura per questo intervento, chiamando le migliori figure professionali internazionali", conclude Brogna.

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