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Chiesa: il Papa durante l'Angelus tuona contro le tangenti

13 dicembre 2015 | 12.42
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Papa Francesco durante la recita dell'Angelus
Papa Francesco durante la recita dell'Angelus

Un monito contro l'arroganza dei potenti e contro le tangenti è stato pronunciato da Papa Francesco durante l'Angelus a piazza San Pietro. Rientrato in Vaticano dopo l’apertura della Porta Santa e la celebrazione della Santa Messa nella Basilica Papale di San Giovanni in Laterano, alle ore 12 di oggi - III Domenica di Avvento “Gaudete” - Papa Francesco si è affacciato alla finestra dello studio del Palazzo Apostolico per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini arrivati in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale.

Giubileo, il Papa ha aperto la Porta Santa di San Giovanni in Laterano

Prima dell’Angelus, il Papa ha sottolineato: "Nel Vangelo di oggi c’è una domanda scandita per tre volte: 'Che cosa dobbiamo fare?' La rivolgono a Giovanni Battista tre categorie di persone: la folla in genere; i pubblicani, ossia gli esattori delle tasse; e alcuni soldati". "La risposta di Giovanni alla domanda della folla è la condivisione dei beni di prima necessità: 'Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto'. Agli esattori delle tasse dice di non esigere nulla di più della somma dovuta , ovvero le tangenti -ha scandito il Papa- ai soldati domanda di non estorcere niente a nessuno ma di accontentarsi delle loro paghe. Tre risposte per un identico cammino di conversione, che si manifesta in impegni concreti di giustizia e di solidarietà. E’ la strada che Gesù indica in tutta la sua predicazione: la strada dell’amore fattivo per il prossimo".

"Nessuna categoria di persone -ha affermato il Papa- è esclusa dal percorrere la strada della conversione per ottenere la salvezza, nemmeno i pubblicani considerati peccatori per definizione. Dio non preclude a nessuno la possibilità di salvarsi", ha detto ancora Francesco. Sottolineando più avanti che il messaggio dell'Angelus di oggi è che "bisogna cambiare direzione di marcia e intraprendere la strada della giustizia, della solidarietà, della sobrietà, che sono i valori imprescindibili di una esistenza pienamente umana e autenticamente cristiana. Convertitevi! È la sintesi del messaggio del Battista. E la liturgia di questa terza domenica di Avvento ci aiuta a riscoprire una dimensione particolare della conversione: la gioia".

Dopo l’Angelus, il Papa ha affrontato come di consueto alcuni temi di attualità. Ha ricordato l'accordo uscito dalla Conferenza sul Clima di Parigi "da molti definito storico" e la cui "attuazione richiederà l'impegno di tutti". Il Papa ha raccomandato un'attenzione particolare per i Paesi più poveri ed ha esortato "l'intera comunità internazionale a proseguire con sollecitudine" il cammino per la tutela del pianeta.

Francesco ha poi parlato della Conferenza Ministeriale dell’Organizzazione Internazionale del Commercio che si aprirà il 15 dicembre a Nairobi. "Mi rivolgo ai Paesi che vi parteciperanno, affinché le decisioni che saranno prese tengano conto dei bisogni dei poveri e delle persone più vulnerabili, come anche delle legittime aspirazioni dei Paesi meno sviluppati e del bene comune dell’intera famiglia umana", ha detto il Pontefice.

Infine, è tornato a parlare del Giubileo: "In tutte le cattedrali del mondo, sono aperte le Porte Sante, perché il Giubileo della Misericordia possa essere vissuto pienamente nelle Chiese particolari. Auspico che questo momento forte stimoli tanti a farsi strumenti della tenerezza di Dio. Come espressione delle opere di misericordia, sono aperte anche le “Porte della Misericordia” nei luoghi di disagio e di emarginazione. A questo proposito, saluto i detenuti delle carceri di tutto il mondo", ha detto il Papa.

Nel salutare le diverse comunità accorse a piazza San Pietro, il Papa ha citato anche "i membri del Movimento dei Focolari insieme ad amici di alcune comunità islamiche: andate avanti con coraggio nel vostro percorso di dialogo e di fraternità, perché tutti siamo figlio di Dio", ha concluso, prima di congedarsi con il consueto augurio di "buona domenica e buon pranzo" e l'invito ai fedeli a pregare per lui.

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