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Parmalat, condanne confermate in Cassazione. Lieve sconto per Tanzi

07 marzo 2014 | 18.10
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Parmalat, condanne confermate in Cassazione. Lieve sconto per Tanzi

La Cassazione ha convalidato le condanne nell'ambito del crac Parmalat. Tuttavia nei confronti di Calisto Tanzi e di altri due imputati c'è stato un leggero sconto di pena perché il reato di associazione a delinquere è prescritto. Nel dettaglio, la quinta sezione penale, dopo tre ore di camera di consiglio, ha convalidato la tesi accusatoria confermando la sentenza della Corte d'Appello di Bologna del 23 aprile 2012 ma, dichiarando prescritta l'associazione a delinquere, ha fatto uno sconto di pena di cinque mesi a Calisto Tanzi.

Stesso sconto di pena per Fausto Tonna, ex direttore finanziario nei cui confronti c'è stato un rinvio alla Corte d'Appello di Bologna ma soltanto limitatamente al trattamento sanzionatorio (in Appello era stato condannato a 9 anni, 11 mesi e 20 giorni). Quattro mesi in meno per Giovanni Tanzi (in Appello era stato condannato a 10 anni e 6 mesi), fratello di Calisto. Diventa così definitiva la condanna all'ex patron del gruppo di Collecchio a 17 anni e 5 mesi come calcolata dalla Cassazione nell'ambito della bancarotta da 14 miliardi che nel 2003 fece finire sul lastrico 38mila risparmiatori.

Inoltre, la quinta sezione della Cassazione, nell'ambito del crac Parmalat, ha respinto i ricorsi di altri ex dirigenti o membri del Cda della società: Domenico Barili (7 anni e 8 mesi), Giovanni Bonici (4 anni e 10 mesi), Fabio Branchi (4 anni, 10 mesi e 10 giorni), Rosario Calogero (4 anni e 7 mesi), Sergio Erede (1 anno), Camillo Florini (4 anni e 1 mese), Paolo Sciumè (5 anni e 3 mesi), Mario Mutti (3 anni e 6 mesi). Per Luciano Silingardi, condannato in Appello a 6 anni c'è stato un piccolo sconto di 3 mesi, Enrico Baracchini (4 anni).

Con questa decisione, la quinta sezione penale presieduta da Giuliana Ferrua ha sostanzialmente accolto le richieste della Procura generale rappresentata da Piero Gaeta che aveva chiesto di confermare la sentenza d'Appello in quanto "l'obbligo di motivazione è stato bene assolto".

Tanzi, 75 anni, attualmente era l'unico in regime di detenzione, ai domiciliari ospedalieri a Parma. Tutti gli imputati sono stati inoltre condannati a rifondere le spese processuali a favore delle parti civili.

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