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Pensionato disabile vessato da baby gang, 20 misure cautelari

12 novembre 2019 | 12.40
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L'uomo, un 61enne di Sava ed affetto da disagi psichici, veniva fatto oggetto di continue richieste estorsive. Tra i destinatari dei provvedimenti anche 8 minori. Analogie con il 'caso Stano', di Manduria

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Sono partite da un incendio interno all'appartamento della vittima e al fumo sprigionatosi improvvisamente dal camino mentre dava alle fiamme alcuni documenti al fine di distruggerli, le indagini dei carabinieri della Stazione di Sava e della Compagnia di Manduria, in provincia di Taranto, che stamane hanno eseguito 20 misure cautelari a carico di 12 maggiorenni ed 8 minorenni, ritenuti responsabili di vessazioni, estorsioni e maltrattamenti ai danni di un disabile psichico di 61 anni.
Un caso che ha numerose e per certi versi tristi analogie con il 'caso Stano', di Manduria della primavera scorsa, il pensionato con problemi psichici, che subì le vessazioni e le violente incursioni in casa da parte di diverse baby gang locali e successivamente morì anche a causa dell'isolamento sociale, della paura e delle angherie.

Nel corso del sopralluogo dell'8 giugno scorso, i militari avevano notato nella casa dell'uomo la presenza di consistenti cumuli di rifiuti cartacei e di plastica venendo a conoscenza che l’uomo era dedito allo smaltimento nell’isola ecologica di Sava di tali materiali, che raccoglieva presso privati e attività commerciali in cambio di piccole somme di denaro. Soldi necessari per integrare la sua modesta pensione di invalido civile, anche per far fronte alle continue richieste estorsive di una banda di giovani del luogo. L'uomo, parlando con carabinieri e vigili del fuoco, aveva attribuito l'incendio a un malfunzionamento del camino.

L'indagine, consistita in acquisizioni testimoniali, servizi di osservazione e pedinamento, esame dei contenuti multimediali dei telefonini di alcuni degli indagati, hanno accertato che diversi giovani, anche in gruppi di due o tre alla volta, avrebbero approfittato delle condizioni psicofisiche del 61enne per effettuare delle vere e proprie incursioni in casa del disabile nei giorni immediatamente successivi al ritiro della pensione, estorcendogli somme di denaro (da 5 a 20 euro) e oggetti di valore, dietro la minaccia di dare alle fiamme la sua abitazione o il motocarro.

Le dichiarazioni della vittima, che ha riconosciuto senza ombra di dubbio tutti i componenti della gang, hanno trovato riscontro nelle testimonianze di alcuni vicini che hanno confermato le vessazioni quotidiane cui i balordi, singolarmente o in gruppi di 2 o 3 persone, sottoponevano il 61enne. In una circostanza avvenuta circa due anni fa, due giovani del gruppo avevano estorto al 61enne la somma di 50 euro, minacciandolo persino con una pistola.

Alcuni degli indagati, nel giugno del 2013, si erano resi infine responsabili di atti di bullismo ai danni di un 84enne di Sava il quale, senza alcun motivo, era stato da questi spinto a terra mentre era in sella alla propria bicicletta, riportando lesioni. L’indagine è stata denominata 'Bad boys'.

Le accuse, a vario titolo, sono di estorsione continuata in concorso, furto aggravato, rapina, detenzione e porto illegale di arma da sparo, atti persecutori. Cinque dei 12 maggiorenni indagati, tutti residenti a Sava, sono stati portati in carcere. Si tratta di P.E, cl. 33 anni, già condannato per ricettazione; S.S., 21 anni, condannato per furto in abitazione, violenza privata, estorsione; V.C., 50 anni, condannato per maltrattamenti, lesioni, furto ed evasione; U.K., con precedenti di polizia per furto; U.L., 52 anni, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio.

Ai domiciliari B.R., 44 anni, gravato da una condanna per resistenza a pubblico ufficiale; C.S., 31 anni, gravato da condanna per traffico di stupefacenti; M.V., 31 anni, con precedenti di polizia per furto, estorsione e danneggiamento; R.A, 24 anni, 95, con precedenti di polizia per furto in abitazione; R.P, 22 anni, incensurato. Un 22enne e un 19enne (con precedenti) sono stati sottoposti al provvedimento di divieto di avvicinamento alla persona offesa. Degli otto minorenni coinvolti, 3 sono stati portati presso Istituti di Pena Minorile e 5 collocati in Comunità di recupero.

Nel corso delle perquisizioni svolte durante l’esecuzione delle misure in esame, presso l’abitazione di un 17enne incensurato, sono stati rinvenuti 16 grammi di hashish, due bilancini di precisione, un taglierino ed un coltello entrambi utilizzati per il taglio dello stupefacente.

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