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Petrolio: Merrill Lynch, barile a 31-32 dollari a fine trimestre

15 gennaio 2015 | 19.33
LETTURA: 3 minuti

Le scorte si stanno accumulando ovunque a un tasso molto rapido, notano gli analisti della banca d'affari. Solo la domanda, l'Arabia Saudita e i Paesi non Opec potrebbero cambiare la situazione, ma al momento appare improbabile.

(foto Wikipedia.org).
(foto Wikipedia.org).

I prezzi del petrolio potrebbero scendere fino a 31-32 dollari al barile a fine marzo. E' la stima di BofA-Merrill Lynch, in un report diffuso oggi ("Cash is king for oil"). "Ci aspettiamo che i prezzi del petrolio si avvitino verso un livello alla fine del primo trimestre di 31 dollari al barile per il Brent", il greggio di riferimento europeo, "e di 32 dollari al barile per il Wti", il petrolio americano, scrivono gli analisti.

Oggi il future sul Wti con consegna a febbraio al Nymex quota sui 47,4 dollari, mentre quello sul Brent è a 48,34 dollari all'Ice. Il motivo, continuano, è che "il contango (situazione in cui il prezzo spot è inferiore a quelli futuri; la situazione contraria è detta backwardation, ndr) nel mercato del Brent sta raggiungendo livelli epici, che non si vedevano dal 2009. Questo vuol dire che le scorte in tutto il mondo si stanno accumulando a un ritmo molto rapido, quindi abbiamo alzato i nostri numeri sulle scorte e ora prevediamo le scorte Ocse a 2.830 mln di barili nel secondo trimestre 2015".

Naturalmente, concludono gli analisti di Merrill Lynch, "a mano a mano che la capacità di stoccaggio si esaurisce come in ogni materia prima legata alle scorte, i prezzi fanno molta più fatica per creare una risposta a breve termine in termini di domanda o di offerta. Ciò può derivare solo o dall'Arabia Saudita, o dai produttori non-Opec, oppure dalla domanda, e nessuno di questi tre fattori sembra in grado di materializzarsi nel breve termine".

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