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Piazza Affari debole, pesa il comparto bancario

(Foto Afp)
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16 novembre 2021 | 18.14
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Chiusura di poco sotto la parità per Piazza Affari, sostenuta nel corso della seduta dalle rassicurazioni arrivate da Christine Lagarde, che ieri ha rimarcato che sarà molto difficile che nel 2022 si realizzino le condizioni per un rialzo del costo del denaro. La stessa cosa non si può dire per gli Stati Uniti, dove l’inflazione si è portata sopra quota 6% e minaccia di salire ancora nei prossimi mesi.

Sul paniere milanese delle blue chip, il Ftse Mib ha chiuso a 27.804,93 punti (-0,23%), oggi le performance migliori sono state registrate da Interpump (+3,26%), CNH Industrial (+1,38%) e da Telecom Italia (+1,29%).

Nuova giornata positiva anche per Moncler (+0,9%) dopo la notizia dell’inclusione, per il terzo anno consecutivo, negli indici Dow Jones Sustainability (DJSI) World e Europe, mentre Diasorin (+1,46%) ha capitalizzato le indiscrezioni su importanti acquisizioni nel settore.

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, l’Ipo di Eni (+0,41%) R&R, la newco dedicata alle attività retail gas & power e quelle relative alle rinnovabili, è attesa fra l'estate-autunno del 2022.

Tra le performance peggiori delle blue chip citiamo il –2,47% di Generali, il -1,65% di Terna e le vendite che hanno colpito BPER Banca e Banco BPM, scese rispettivamente dell’1,3 e dell’1,18 per cento. Nel comparto, lettera anche su UniCredit (-1,24%) mentre Intesa Sanpaolo, con un -0,3%, ha limitato il passivo.

Segno meno anche per lo spread Btp-Bund, in calo di quasi il 2% a 119 punti base. (in collaborazione con money.it)

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