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Pil, Istat: rallenta crescita economia

05 luglio 2016 | 10.51
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(Afp)
(Afp)

Prosegue la fase di crescita moderata dell’economia italiana sostenuta dal miglioramento dei ritmi produttivi dell’attività manifatturiera e dai primi segnali di ripresa delle costruzioni, in presenza di un recupero della redditività delle imprese e di un aumento dell’occupazione.

Segnali meno favorevoli provengono dai consumi, dal clima di fiducia delle famiglie e dalle imprese dei servizi. In questo quadro, l’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana ha segnato un’ulteriore discesa, prospettando un rallentamento nel ritmo di crescita dell’attività economica nel breve termine. E' questo lo scenario tratteggiato dall'Istat nella nota mensile sull'andamento dell'economia italiana.

Nel primo trimestre le performance delle società non finanziarie hanno confermato la tendenza al miglioramento dei mesi precedenti: rispetto al trimestre precedente il valore aggiunto è aumento dell’1,2%, il risultato lordo di gestione dell’1,5% e gli investimenti fissi lordi dell’1,0%. A questi segnali corrisponde, tuttavia, indica l'Istat, un’evoluzione modesta ed eterogenea degli indici di fiducia nel secondo trimestre che segnalano il lieve miglioramento dei giudizi delle imprese manifatturiere e di costruzione a fronte del peggioramento di quelli delle imprese dei servizi di mercato e del commercio.

In assenza di una quantificazione dei possibili effetti economici dell’esito del referendum del Regno Unito, sottolinea l'istituto di statistica, l’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana ha evidenziato un’ulteriore decelerazione, proseguendo la tendenza in atto da inizio anno

INFLAZIONE - Per quanto riguarda invece l'inflazione le attese degli operatori non evidenziano orientamenti molto differenti rispetto al recente passato confermando prospettive di una inflazione ancora debole.

Oltre la metà dei consumatori continua ad aspettarsi prezzi al consumo stabili nei prossimi dodici mesi mentre tra i produttori di beni di consumo le indicazioni di possibili aumenti nel breve periodo rimangono molto limitate.

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