
L'europarlamentare: "Un tetto sopra la testa non può essere un privilegio di classe". Poi il nuovo messaggio: "Le mie parole strumentalizzate""
Bufera per le parole di Ilaria Salis sulla tragedia di Castel d'Azzano, in cui 3 carabinieri sono morti nell'esplosione di un casolare provocata da 3 fratelli. L'europarlamentare di Avs ha commentato la vicenda con un messaggio affidato ai social nella giornata di ieri.
"In questi giorni, la crisi abitativa e la povertà crescente in Italia sono tornate drammaticamente al centro della scena, da Sesto San Giovanni a Castel d’Azzano. Alla radice di quei gesti disperati e terribili c’è una questione sistemica: la negazione di un diritto fondamentale, che genera sofferenza e disagio in fasce sempre più ampie della popolazione. E se la politica continuerà a non affrontare le cause profonde di questa crisi, dovrà considerarsi corresponsabile — insieme a quel capitalismo che ha trasformato la casa da bene essenziale a bene speculativo — di ciò che di orribile accade. E dovrà assumersene la responsabilità politica. Perché avere la sicurezza di un tetto sopra la testa non può essere un privilegio di classe: è condizione essenziale per una vita dignitosa e felice".
Il post di Salis è stato aspramente criticato da numerosi esponenti politici. "Vergognose le dichiarazioni ieri di Ilaria Salis, secondo cui la strage dei carabinieri a Verona sarebbe 'figlia della disperazione', e in qualche modo riconducibile a una presunta 'corresponsabilità politica’, parole che rappresentano la persona che è", dice il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. "Chi ha scelto di candidare una persona capace di questo orrore e di raggiungere questo livello di irresponsabilità, una persona che diventa un ‘cattivo maestro’ capace di generare altro orrore e altra violenza, ha una responsabilità gravissima. E questa responsabilità ricade su persone come Fratoianni e Bonelli, che voglio pubblicamente chiamare a rispondere di questa responsabilità politica e morale che ricade su di loro", aggiunge Gasparri.
"Le parole di Ilaria Salis sulla morte dei tre carabinieri uccisi in provincia di Verona, durante un’operazione di sgombero, sono vergognose e inaccettabili. Domani si svolgeranno i funerali a Padova ed è tempo di silenzio, preghiera, rispetto. Non di propaganda", scrive su X Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati.
"Le parole giustificazioniste di Ilaria Salis sulla strage costata la vita di tre Carabinieri e il ferimento di quindici appartenenti alle Forze dell’Ordine sono un’ignominia. E badate: qui nessuno si sogna di negare il disagio, le difficoltà, le sofferenze, il dramma certamente anche lancinante di una famiglia che perde un alloggio", scrive Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d'Italia.
"Ma nessuna difficoltà esistenziale può contemplare il diritto di fare del male al prossimo, o addirittura di distruggere la vita di altre persone e di altre famiglie. Se infatti si dovesse seguire tale criterio, ogni persona sotto sfratto si sentirebbe in diritto di ammazzare l’ufficiale giudiziario, il postino che porta una raccomandata, il perito che stima il valore dell’immobile, il magistrato che adotta un provvedimento. Comprendiamo, cara Salis, che lei si senta in diritto di spaccare la testa agli avversari politici e poi a nascondersi dietro l’immunità parlamentare. Ma con le parole pronunciate oggi lei si conferma quel che è: una delinquente abituale, prima ancora che una cattiva maestra", aggiunge.
Prendono posizione anche esponenti dei sindacati delle forze dell'ordine. ''Le dichiarazioni dell’europarlamentare Ilaria Salis in merito alla tragedia di Castel d’Azzano, in cui hanno perso la vita tre carabinieri nell’adempimento del loro dovere, sono gravemente inopportune e offensive nei confronti delle vittime e di tutte le donne e gli uomini in uniforme che servono lo Stato con dedizione e sacrificio'', dicono in una nota Enzo Letizia, segretario dell'associazione nazionale funzionari di polizia, e Giuseppe Tiani, segretario generale del Siap.
''Tentare di ricondurre un atto di violenza deliberato e pianificato contro rappresentanti delle istituzioni a presunte cause di disagio sociale o alla crisi abitativa significa stravolgere la realtà dei fatti e oscurare la natura criminale e premeditata dell’accaduto - aggiungono - La disperazione o la povertà non sono mai un alibi per la violenza. Chi sceglie di uccidere, di distruggere e di attentare alla vita di chi opera per la sicurezza collettiva, non è una vittima del sistema, ma un aggressore dello Stato e della convivenza civile. Sorprende e addolora che, in un momento di lutto nazionale, una rappresentante delle istituzioni europee abbia ritenuto di non esprimere un chiaro e diretto cordoglio per i tre carabinieri caduti, preferendo ricondurre la vicenda a una lettura ideologica che offende il senso stesso di legalità e di giustizia''.
''Riteniamo che il dibattito politico e pubblico debba fondarsi sul rispetto per chi serve lo Stato, non su narrazioni che legittimano o attenuano la responsabilità di chi uccide - concludono - La libertà di parola è un diritto fondamentale, ma non può mai trasformarsi in uno strumento di delegittimazione delle istituzioni e di chi le rappresenta''.
"Le dichiarazioni attribuite all'eurodeputato Ilaria Salis in merito alla strage di Castel D’Azzano, sono raggelanti e denotano una totale distanza dai principi fondanti della nostra società, manifestando il totale disinteresse per il valore della vita umana degli uomini che donano, al servizio della nazione, il bene più prezioso", afferma il segretario generale nazionale della Consap, Patrizio Del Bon.
''Queste inaccettabili affermazioni di rappresentanti politici che ricoprono cariche di rappresentanza del popolo italiano - conclude la Consap - imbarazzano tutto il paese sano; per rispetto del dolore dei familiari delle vittime e dei tanti che al servizio del Paese, pagano spesso con la vita, e non parliamo solo del personale in divisa, chiediamo un'immediata censura pubblica e una ferma presa di distanza da parte dei dirigenti politici che hanno accolto la signora Salis nelle loro liste, proponendola alla scelta elettorale''.
L'europarlamentare, dopo le reazioni veementi, prende nuovamente la parola sui social. "Come spesso accade, è in corso una campagna d'odio dai soliti giornali - se così vogliamo definirli - e rilanciata dalle forze politiche di destra di questo povero Paese, che meriterebbe ben altro dibattito. Mi vengono attribuite - con tanto di virgolettati - frasi mai dette e concetti mai espressi", scrive oggi Salis.
"Il contenuto di un mio post è stato strumentalizzato in modo indecente e usato per incitare centinaia di utenti, molti dei quali profili fake e a libro paga, a invadere i miei social vomitando odio e stupidità. Questa, a quanto pare, è la loro idea di free speech...", aggiunge.
"Ribadisco quanto ho detto - spiega nel merito in una storia su Instagram -: quella di Castel d'Azzano è un dramma, una tragedia. E sì, la morte di tre persone mi addolora, ed esprimo la mia vicinanza umana alle famiglie delle vittime. Non sarebbe dovuto accadere. Ma ribadisco anche che la politica deve assumersi la propria corresponsabilità e affrontare le cause profonde del disagio. Se vi offendete, o sentite il bisogno di attaccare chi lo dice, è perché in fondo avete la coscienza sporca: per voi, chi si trova in difficoltà economiche, chi prova a sopravvivere ai margini di questa società, chi è povero, non merita una casa (in maiuscolo, ndr)".
"Perché, per voi, gli interessi economici e la proprietà privata vengono prima dei bisogni delle persone. Ma non avete il coraggio di ammetterlo", conclude Salis.