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Prada, ritorno alla fisicità

17 gennaio 2021 | 18.03
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Prada, ritorno alla fisicità

Il contatto, la sua assenza e la sua eterna ricerca. "Con la moda si possono esprimere delle idee. L'architettura ci ha aiutato a descrivere i sentimenti e le idee che avevamo in mente, tradotte in materiali tattili". Sono chiare le idee di Miuccia Prada, mentre si confida con alcuni studenti in conversation da tutto il mondo con la 'Signora' e Raf Simons alla fine della collezione autunno/inverno 2021 dedicata all'uomo e presentata oggi in formato digital. La prima per il menswear realizzata in tandem con lo stilista belga e che pone al centro della scena il corpo e il desiderio personale di contatto. Un bisogno umano di scambio e relazione, messo a dura prova dalla pandemia.

"Ogni stagione noi stilisti rispondiamo agli stimoli che vengono da fuori e il focus di questa collezione era physicality contro construction" rimarca Simons, che siede a poca distanza dalla stilista, commentando la sfilata che si è appena conclusa. Finita la stagione del rigore, servono 'possibile feelings', come titola la collezione, serve tornare alla fisicità. "Alla base di tutto c’è l’individuo, con il suo corpo e la sua libertà" ci tengono a ribadire gli stilisti.

In un set costruito da Rem Koolhaas con lo studio Amo, i modelli girano in stanze colorate imbottite di faux fur, marciando sulle note di Plastikman. "La moda è in relazione alla nostra società - spiega Raf Simons - per noi è importante creare un feeling. Questa collezione è connessa ai sentimenti, alle emozioni degli esseri umani, a quello che sta accadendo nel mondo, alla sensibilità, al senso di ciò che è tattile, ai contrasti, ai sensi".

E' l'uomo al centro di tutto e in passerella gioca con sovrapposizioni di texture e di tessuti. Protagonista assoluto il long john, che diventa una seconda pelle ma anche i bomber di pelle, neri o a tinte accese, molto cari all'immaginario di Simons, che per la sua label li propose già nella spring-summer 2000. Va detto che c'è tanto del designer belga in questa collezione: il dolcevita che fa capolino dagli abiti formali, la maglieria jacquard a motivi geometrici, la pelle, il re-nylon, il tweed bouclé, i gessati in lana. Ogni capo è pensato, cucito, assemblato per stimolare i sensi.

E ancora, la fisicità si riflette sui cappotti monopetto e doppiopetto in pelle o sui guanti dotati di microborsette e zip tattiche, che fanno capolino anche sulle maniche dei giubbotti o sul retro. Le parole chiave? Comfort, protezione, bellezza. "La collezione è la giustapposizione tra softness e hardness, morbidezza e durezza - riassume bene Raf Simons - concetti che esprimono la realtà e i sentimenti che tutti hanno nell’affrontare questo isolamento". (di Federica Mochi)

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