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Raggi: "Sono io che ho subito pressioni"

18 aprile 2019 | 20.05
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La sindaca di Roma ospite di 'Piazza Pulita': "Il bilancio non era approvabile perché non era veritiero né corretto". E aggiunge: "Salvini mi attacca per coprire Siri". In un post su Facebook: "Fango su di me ma ho le spalle grosse"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Il bilancio non era approvabile perché non era veritiero né corretto. Io non posso approvare un bilancio non veritiero né corretto. Sono stata io a subire pressioni perché approvassi quel bilancio". Così la sindaca di Roma Virginia Raggi a 'Piazza Pulita', riferendosi alle rivelazioni dell'Espresso sul bilancio dell'Ama. "Non consento di dire a nessuno che io volevo approvare il bilancio in rosso - sottolinea - Io e la mia Giunta dobbiamo approvare il bilancio di una società che sia veritiero e corretto. Quell'audio che reca la data 30 ottobre arriva dopo mesi di balletto tra Ama e Comune di Roma". "Se il bilancio di Ama chiude in attivo, i dirigenti di Ama, i dipendenti, prendono premi a pioggia anche se la città è sporca. Mi permetterà di dire da cittadino, ancora prima che da sindaco, che i premi vanno dati se la città è pulita. E la città non era pulita", ha aggiunto Raggi nel corso della trasmissione condotta da Corrado Formigli su La 7.

"La legge impone ai Comuni di controllare i bilanci delle società partecipate , che sono soldi pubblici, non è possibile che alcune partecipate si sentano fuori controllo, e l'Ama è stata per anni fuori controllo", ha detto ancora Raggi che si dice "a disposizione della magistratura". "Matteo Salvini sta chiedendo le dimissioni in ogni modo e in ogni caso, forse vuole coprire quello che è successo oggi al suo sottosegretario Siri che mi sembra sia indagato per presunte corruzioni e tangenti. Poi abbiamo il capo del terzo partito politico, nonché governatore del Lazio per presunto finanziamento illecito, il governatore Marini indagato per concorsi truccati in ambito di sanità e di che parliamo? Di un audio rubato". Poi ha aggiunto riferendosi a Salvini: "Se invece di cambiarsi le felpe andasse a lavorare non farebbe danno. Se mi dà la felpa da ministro dell'Interno per un giorno intanto vado a sgomberare CasaPound. E' una delle prime cose che potrebbe fare".

Precedentemente, in un post su Facebook, Raggi aveva scritto: "Molto rumore per nulla. Indagano il governatore dell’Umbria Catiuscia Marini per concorsi truccati nella sanità; il sottosegretario della Lega Armando Siri per una presunta tangente di 30mila euro tra Sicilia e Liguria; il segretario del Pd e Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, per finanziamento illecito...ma parlano di me".

"Parlano di audio rubati in cui dico quello che direbbe qualsiasi altro cittadino di Roma: me la prendo duramente con l’ex amministratore delegato dell’Ama perché ci sono i rifiuti in strada e non lo posso accettare". "Uso parolacce ma non me ne vergogno perché sono incazzata quando vedo chi pensa a prendere i premi aziendali piuttosto che a pulire la città. Perché questo è quello che si ascolta in quegli audio". "Nessuna pressione ma solo tanta rabbia per chi non ha fatto bene il lavoro per il quale era pagato. Si pretendeva che approvassi un bilancio con il quale i dirigenti di Ama avrebbero avuto centinaia migliaia di euro in più. I vertici del Campidoglio - il ragioniere generale, segretario generale, il direttore generale, l’assessore al bilancio, i dipartimenti competenti - hanno bocciato la proposta dell’ex ad Bagnacani. Ed io e la mia Giunta abbiamo votato contro come avrebbe fatto qualsiasi romano".

"Addirittura si ipotizzava che aumentassi ancora la tassa dei rifiuti, mentre in azienda sarebbero continuati ad arrivare i premi a pioggia. Mi sono ribellata e non me ne pento. Continuano a gettare fango su di me ma io ho le spalle grosse e continuerò a difendere la mia città e i miei concittadini" conclude la sindaca di Roma.

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