La consultazione per l'accordo sulla rappresentanza firmata da Cgil,Cisl,Uil e Confindustria dovra' essere "democratica, vera e certificata" non un plebiscito per i segretari. Cosi' Maurizio Landini, leader della Fiom, dettaglia la proposta che sara' formalizzata nel corso del Comitato centrale del sindacato di domani e che sara' portata al direttivo della confederazione convocato per il 26 febbraio prossimo.
E avverte la Cgil :"non si vota sul segretario ma su un accordo perche' se qualcuno lo vuole trasformare in un plebiscito fa' una cosa sbagliata e inutile per i lavoratori", dice guardando al prossimo congresso Cgil di maggio. Paletti precisi dunque sul referendum che dopo un duro braccio di ferro con la Fiom la Cgil ha deciso di tenere al termine di un giro di assemblee nei luoghi di lavoro.
"Dovranno essere coinvolti tutti i lavoratori, iscritti e non iscritti ma solo nelle aziende aderenti a Confindustria in cui svolgere assemblee nelle quali sia le ragioni del no che quelle del si, siano rappresentate con la stessa dignità", spiega chiedendo contestualmente "una certificazione dell'esito del voto". Questo perche' ''il timore della Fiom e' che finiscano con il votare anche categorie non coinvolte dall'accordo. Anzi, "addirittura i pensionati", denuncia ancora Landini. (Segue)