cerca CERCA
Venerdì 26 Aprile 2024
Aggiornato: 22:03
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

31 dicembre 2015 | 10.22
LETTURA: 8 minuti

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Al centro dei giornali in edicola l'intesa per combattere l'inquinamento e i commenti sul bilancio di fine anno e sulle prospettive per il 2016.

Nell'ultimo giorno dell'anno, il 'Mattino' intervista il premier, Matteo Renzi: "Il mio ragionamento si fonda su una duplice argomentazione. In primo luogo, è vero che la questione meridionale è iscritta nella questione italiana. Questo governo si è trovato a fronteggiare un problema del sistema Paese. Se l’Italia è stata ferma per tanto tempo, ciò non è dipeso da fattori esogeni, o dal fatto che qualcuno era contro di noi, come purtroppo vent’anni di una certa letteratura politica ci hanno abituato a pensare. Non è stata colpa della Germania che non ci amerebbe, o piuttosto dell’Europa matrigna. Noi ci siamo fermati perché abbiamo rinunciato a cambiare per tempo il Paese". "Se la riforma del mercato del lavoro, varata nel 2015, fosse stata approvata dieci anni prima, come è accaduto a Berlino, la nostra occupazione - prosegue il presidente del Consiglio - non avrebbe pagato il prezzo così alto che ha penalizzato un’intera generazione. Questo vuol dire che c’è, prima di tutto, un tema Italia. E qui Pier Carlo ha ragione: l’Italia per ripartire ha bisogno di consumi interni e di fiducia. Abbiamo una montagna di denaro immobilizzata che, se messa in circolazione, avrebbe un effetto moltiplicatore dirompente sull’economia nazionale. Per questo è vero che se riparte l’Italia riparte il Mezzogiorno".

A spiegare l'intesa per combattere l'inquinamento, in un'intervista al 'Sole 24 ore', è Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente: "Puntiamo sul modello di un’alleanza forte e nuova tra Comuni, Regioni e governo. Ci metteremo insieme per affrontare, da una parte, le emergenze che sono sempre più frequenti, anche a causa dei cambiamenti climatici, e dall’altra per far partire le misure strutturali". Il ministro, quindi, annuncia che "nel mese di gennaio faremo la prima riunione del nuovo Comitato ambientale e lì fisseremo un calendario". Fra le priorità più urgenti indicate nel protocollo, il ministro segnala "il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici" e "la rottamazione dei mezzi privati più inquinanti".

Alla 'Stampa', Piero Fassino, presidente Anci e sindaco di Torino, si dice "soddisfatto soprattutto perché s’è finalmente creato un tavolo di coordinamento permanente e nazionale, una regia per una realtà affrontata fino ad oggi da ogni Comune in modo diverso, e poi le misure individuate sono di due tipi: le 4 per affrontare l’emergenza, ma soprattutto quelle, molto più importanti, per affrontare strutturalmente il problema".

Anche il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che in un'intervista all''Unità' parla di "protocollo nazionale, condiviso e sottoscritto da tutti, diviso in due parti: uno di misure strutturali, l’altro emergenziali", in un'altra intervista, a 'QN', si dichiara "soddisfatto, perché abbiamo siglato un accordo che mette a disposizione risorse nazionali pari a 12 milioni per l’emergenza in atto e oltre 400 milioni per azioni strutturali". "Perché - spiega - non c’è solo il pacchetto emergenza, ci sono anche le misure strutturali. E delineano una strategia nazionale condivisa che prevede tra l’altro l’ammodernamento del parco dei mezzi pubblici. Non mancano poi misure volte alla rottamazione dei veicoli più inquinanti, oltre alla completa attuazione dell’accordo di programma del dicembre 2013 delle Regioni del bacino padano".

Ma sul fronte delle Regioni le opinioni sono discordi. Al 'Corriere della sera', Giovanni Toti, governatore della Liguria, dice: "Che 12 milioni per i Comuni siano meglio di niente mi pare scontato. Ma servono giusto a tentare di tamponare un’emergenza. Un problema come quello dello smog non si può risolvere con una riunione convocata in fretta e furia alla vigilia di Capodanno. Soprattutto se Renzi aveva a disposizione la legge di stabilità, e invece non ha fatto nulla»ì".

A 'Repubblica', Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, avverte: "Il governo Renzi ci ha sfilato qualcosa come 230 milioni di fondi europei per finanziare il Jobs act. Adesso scoppia l’emergenza legata al pm10 e mettono a disposizione di tutto il Belpaese questi 12 milioni, dopo averne negati 60 a una sola regione meridionale per fare le stesse cose. Quale commento volete che io possa fare?".

Per E rmete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, intervistato dalla 'Stampa', "in emergenza puoi fare solo cose di questo tipo, a patto poi di farle rispettare". E aggiunge: "Abbassare di due gradi la temperatura dei condomini non è così semplice. Ma nell’emergenza la direzione è giusta: il fatto però è che occorre una visione, che non riguarda solo la salute delle persone ma anche un’idea di economia". Per Realacci, servirebbe, "prima di tutto, potenziare il trasporto pubblico, con mezzi più puliti" e poi "intervenire sugli edifici: ridurre i consumi e usare fonti rinnovabili".

La 'Stampa' interpella Ivo Allegrini, esperto di ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche: "L’inquinamento atmosferico non è solo collegato al numero di automobili che circolano. Prima di tutto i motori delle automobili e i combustibili usati oggi sono meno inquinanti rispetto a quelli del passato. Poi bisogna considerare che ci sono molte altri fonti di inquinamento che in passato erano certamente più importanti e che, oggi, si sono significativamente ridotte. Alcune sono addirittura sparite".

A tracciare un bilancio dell'operato del governo, in un'intervista a 'Repubblica', è il Guardasigilli, Andrea Orlando: "Abbiamo affrontato questioni su cui tutti scommettevano che sarebbero rimaste nel cassetto, cose che di per sé non sono né di destra né di sinistra, ma sicuramente sono spinose. Penso al falso in bilancio, all’autoriciclaggio, al complesso delle norme anticorruzione. Ma su temi come il carcere, il caporalato, gli ecoreati, le unioni civili, la tutela delle vittime dei reati, abbiamo dato un chiaro segno politico. Dedicarsi all’efficienza della macchina può apparire un dato neutro, ma un processo lungo, soprattutto nel civile, penalizza i più deboli".

In un'intervista al 'Messaggero', il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, parla, fra l'altro, di assunzioni dei medici: "A partire da marzo le Regioni potranno indire i concorsi per l’assunzione di medici e infermieri e il 50% dei posti saranno destinati ai precari".

Parla invece dei controlli fiscali sulle multinazionali, a cominciare da Apple, in un'intervista a 'Repubblica', Sandro Gozi, sottosegretario di Palazzo Chigi con delega alle Politiche europee, che definisce la vicenda un esempio di "equità fiscale e certezza del diritto". "È un passaggio molto importante. Perché accade per la prima volta. E perché succede in Italia. Ora però il lavoro deve andare avanti e non solo da noi. Il principio deve valere per tutte le aziende, grandi e piccole, locali e globali in Italia e in Europa: le tasse si pagano dove si svolge l’attività economica e si generano utili", sottolinea.

A far sentire la voce delle imprese è Alessandro Laterza, vicepresidente di Confindustria con la delega per il Mezzogiorno, intervistato dal 'Sole 24 ore': "I segnali di ripresa per il Sud ci sono e sono incoraggianti ma oggi bisogna insistere sulla linea tracciata dal 2015: la priorità assoluta per il Mezzogiorno nel 2016 è la ripresa degli investimenti, che ancora non c’è stata ed è invece necessaria per dare il giusto senso alla decontribuzione, portare un’accelerazione sull’occupazione stabile, migliorare le condizioni di chi esporta".

In un'altra intervista, alla 'Stampa', Alessandro Laterza sottolinea: "Occorre dare atto al governo di aver introdotto diverse novità che nel complesso peseranno positivamente: c’è il credito d’imposta per i nuovi investimenti, il superammortamento per i macchinari, la conferma della decontribuzione e il cosiddetto masterplan per il Sud, che poi altro non è che un acceleratore della spesa per i fondi strutturali europei e dei fondi nazionali per la coesione. Calcoliamo nel solo 2016 un aumento della spesa in conto capitale per sette miliardi".

Per il mondo sindacale interviene, sull''Unità', Susanna Camusso, segretario generale della Cgil: "Bisogna cambiare, determinare discontinuità da una lunga fase che ha sostituito il diritto commerciale a quello del lavoro, la deroga alla contrattazione, l’esclusione alla partecipazione dei lavoratori. Nasce da questo bisogno la proposta della Cgil della 'Carta dei diritti universali del lavoro'. Un nuovo Statuto per reimpostare positivamente la condizione del lavoro, dai diritti alla contrattazione inclusiva, applicando quegli articoli della Costituzione da tempo disattesi. Dal 18 gennaio la Cgil consulterà le iscritte e gli iscritti, chiederà loro di esprimersi sulla Carta e sugli strumenti per sostenerla".

'Repubblica' intervista Andrea Mayr, responsabile della divisione imprese e finanza di Banca Imi, sullo scenario economico per il nuovo anno: "Sono fiducioso rispetto per il 2016: il contesto finanziario resta positivo, persiste la debolezza dell’euro, i tassi rimarranno bassi ancora per diversi mesi è c’è tanta liquidità sul mercato. Ma anche il contesto macro appare roseo e l’Italia dovrebbe consolidare il suo percorso di crescita. Il governo ha annunciato un’ulteriore serie di riforme, e quelle approvate stanno andando a regime. Pensando al settore delle banche popolari mi aspetto un’ondata di fusioni e acquisizioni. Inoltre i valori a cui tratta il listino italiano sono ancora interessanti, rispetto ad altri mercati, non a caso ci sono in pipeline una serie di Ipo e anche di aumenti di capitale".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza