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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

10 settembre 2015 | 10.03
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Ora spetta alle parti sociali dare il proprio diretto contributo alla ripresa con la riforma del modello contrattuale.Stiamo andando troppo lenti. A brevissimo tempo serve un nuovo sistema per rilanciare la produttività". E' quanto dice a 'La Repubblica', Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl.

"A luglio la Cisl ha presentato la sua proposta. Siamo troppo lenti -insiste- per me si dovrebbe cominciare a trattare domani e chiudere in tempi brevissimi".

"Gli ultimi dati Istat rivelano che c’è una crescita dell’occupazione ed è anche robusta. Si tratta di posti di lavoro stabili, che fino all’anno scorso sarebbero stati precari. Questo significa che le normative stanno funzionando". E' quanto dice a 'La Repubblica' l'industriale del caffè Riccardo Illy.

Per l'imprenditore "i dati sui consumi, e quelli precedenti sull’occupazione, confermano la ripresa di cui c’eravamo resi conti seguendo l’andamento delle aziende del nostro settore".

"Così non si può andare avanti: non è accettabile il dominio dei tecnici sulla politica.Dei ragionieri che vanno contro gli interessi dei deboli e si mettono di traverso nei confronti della volontà politica del Parlamento". Così il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, intervistato da 'L'Unità', sull'interpretazione della Ragioneria generale dello Stato sulla settima salvaguardia degli esodati e la cosiddetta «opzione donna», primo intervento di flessibilità in tema di pensioni.

Per Damiano "non vorrei che la strategia fosse quella di bloccare le nostre proposte per recuperare risorse per la legge di stabilità destinate ad altri scopi. Ma sono sicuro che il governo non lo permetterà".

"Ecco che la signora Merkel scopre l'altra Germania, che può essere anche molto utile nella lotta interna alla Cdu e alla Csu per controbilanciare la destra nazionalista che la osteggia (al peggio non vi è mai fine); ed ecco che il fido Juncker si sveglia la mattina e assume decisioni che centinaia di morti non l'avevano prima indotto ad assumere: le spese che gli stati dell'Unione affronteranno per sostenere i migranti saranno defalcate dal computo dei deficit e altre misure si annunciano in gestazione. Mentre il discorso pronunciato ieri davanti al Parlamento europeo contiene una svolta di 180 gradi". E' quanto scrive, in un intervento sul 'Messaggero', l'economista Giulio Sapelli.

Per Sapelli "tutti gioiscono di queste novità, anche se andranno misurate sul piano della concreta realizzazione, ma non possiamo non sottolineare che esse qualificano definitivamente l'Europa come un insieme di Stati che sono vassalli dei tedeschi a cominciare dalla tecnostruttura eurocratica".

"Nella lunga filiera dell’agroalimentare esistono degli spazi grigi che partono certamente dal gravissimo fenomeno del caporalato, per combattere il quale non c’è altro che l’intervento delle forze dell’ordine. Per porre fine a questo fenomeno serve la linea dura delle autorità". Così, intervistato da 'Avvenire', il presidente di Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli.

Per Cobolli Gigli "non si possono mettere in galera i responsabili e poi farli uscire dopo due giorni. Gli strumenti ci sono, basta applicarli e far rispettare la legge".

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