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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

19 febbraio 2016 | 10.26
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Ora i professionisti sono stati parificati alle piccole e medie imprese, siamo considerati imprenditori, possiamo dire che siamo imprenditori della conoscenza, e questo ci dà diritto ad accedere alle risorse comunitarie. Sul tema Cassa forense è avvantaggiata, perché da tempo abbiamo creato la Commissione Cf lab Europa che si dedica proprio a capire come intercettare e investire le risorse Ue". Così, intervistato dal 'Sole 24 ore', Nunzio Luciano, presidente della Cassa Forense.

"Dallo studio di Cf lab è emerso chiaramente -continua- che per accedere ai finanziamenti comunitari era necessario creare un dialogo con chi intercetta queste risorse, e quindi le Regioni. Abbiamo, perciò, creato una struttura ad hoc fatta di delegati, che ci consentisse di andare a parlare direttamente con gli assessori regionali, con i quali già da tempo abbiamo iniziato un’interlocuzione".

"Un mercato del lavoro inclusivo richiede politiche attive capaci di accompagnare le persone verso reali occasioni di inserimento o di reinserimento al lavoro, attraverso processi basati sulla efficienza dei servizi e sull'orientamento al risultato". Così Stefano Scabbio, presidente di Assolavoro e di Manpower, in un intervento su 'Libero'.

Per Scabbio "è questa la sfida più rilevante che vede coinvolti tutti gli attori impegnati a favorire l'occupazione: dalle Istituzioni nazionali a quelle regionali, dal sistema pubblico di collocamento alle agenzie private per il lavoro. Ed i risultati -conclude- saranno tanto migliori quanto più emergerà la capacità di fare network, mettendo a fattore comune gli elementi qualificanti e i punti di forza di ciascuno".

"Brexit rischia di agire, nella cornice dei dilemmi europei di oggi, come un forte elemento di disgregazione dell'Unione". A dirlo, in un editoriale sul 'Messaggero', è l'economista Giuseppe Berta.

"A Bruxelles sono consapevoli -continua Berta- che il Regno Unito ci perderebbe probabilmente a recidere i legami con l'Europa. Ma tutti sanno che l'europeismo, mai debole come oggi, ha sempre avuto esili radici in Inghilterra. Ecco perché l'appuntamento di ieri -conclude- è già iniziato nel modo più complicato".

"Non inseguirei queste dietrologie. La situazione è molto diversa dal 2011, quando cadde Berlusconi. Quel governo aveva problemi di tenuta, non riusciva a fare le riforme, era sotto attacco della speculazione sul debito sovrano. Penso che oggi Renzi abbia una forza maggiore". Così, intervistato dal 'Mattino, l'economista Pietro Reichlin, sulla situazione economica italiana.

"Non credo -sottolinea- che ci sia la volontà a livello politico di sostituire Renzi. Probabilmente l’Europa ritiene solo che l’azione riformatrice del governo sia indebolita:l’Italia ha mostrato pochi sforzi sul lato della spesa e una minore attenzione verso il consolidamento fiscale. Ma stiamo parlando -conclude l'economista- di un allentamento rispetto al patto di stabilità di alcuni decimali".

"Le banche dati relative ai potenziali fruitori dei servizi per il lavoro previsti dalle nuove politiche attive hanno ampi margini di miglioramento, non sono collegate tra loro, non sono ancora nella disponibilità dei vari attori, a cominciare proprio dalle agenzie". Così, intervistato da 'Libero', Stefano Colli Lanzi, amministratore delegato di Gi Group.

E per Andrea Malacrida, ad di Adecco "Adecco è da sempre molto attenta al tema delle politiche attive del lavoro". Malacrida spiega ancora a 'Libero' "che nel 2009 abbiamo lanciato un progetto di 'candidate caring' con l’obiettivo di trovare una nuova occupazione alle persone che l’avevano persa per la crisi economica. Esperienza seguita dal progetto 'diamo lavoro alle ambizioni', che ha coinvolto con successo oltre 10.000 persone in tutta Italia".

"Certamente, possiamo fornire con la nostra esperienza diretta sul mercato una consulenza organizzativa. Questa è la sfida che dobbiamo affrontare. Per non trovarsi come nel 2009 con persone di 50 anni che non si erano mai aggiornate e che non sono riuscite a ricollocarsi, ma non solo". Così, intervistato da 'Libero', Giuseppe Venier, amministratore delegato di Umana.

Per Venier "non occorre una crisi perché questo cambiamento di mentalità trovi i suoi frutti: lavoratori che siano disponibili al cambiamento lavorano meglio e si favorisce l'ottimizzazione dell'organizzazione aziendale".

"Il decreto è di ottobre, dell’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro ad oggi poco è stato deciso. Questa è l’occasione per far funzionare finalmente un sistema misto pubblico-privato che elimini gli sprechi e sia premiato in base al risultato conseguito, come previsto con l'assegno di ricollocazione". Così, intervistato da 'Libero', Michele Amoroso, amministratore delegato di 'Generazione Vincente'.

Per Giuseppe Biazzo, amministratore delegato di Orienta, intervistato sempre da 'Libero', "impegno, sacrificio, fatica e intraprendenza sono i valori umani da mettere al primo posto. Il ruolo delle agenzie per il lavoro è anche questo: con il passaggio dagli ammortizzatori passivi a quelli attivi, le persone possono e devono essere aiutate anche a cambiare mentalità".

"Chiudiamo la discussione e facciamo uscire i decreti. Qui dobbiamo avere il triplo della fretta messa in altre vicende. Ma cominciamo anche a prendere in considerazione l’idea di ampliare il fondo da 100 milioni perché non basterà a rimborsare chi è stato frodato o non ha avuto adeguata informazione dei rischi". Così, intervistato da 'La Repubblica', il vice ministro dell'Economia, Enrico Zanetti.

Per Zanetti "di certo non è il ministero dell’Economia a rallentare. La discussione politica si fa insieme. E allora chiudiamoci in una stanza e decidiamo. Non tergiversiamo -conclude- un minuto di più. È una questione di segnale e di credibilità del sistema".

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