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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

22 aprile 2014 | 09.37
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Roma, 22 apr. (Labitalia) - "Uscire dalla crisi senza crescita è impossibile. E la ripresa della crescita passa per la soluzione di due problemi: la spaccatura tra Nord e Sud, che richiede un contributo all'aggiustamento più equilibrato e simmetrico, e la bassa crescita dell'Unione europea nel suo complesso". Così, in un passo del suo ultimo libro 'La diversità come ricchezza. Ovvero a che serve l'Europa', riportato oggi da 'La Repubblica', il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan.

Secondo Padoan "per uscire definitivamente dalla crisi occorre una politica per la qualità oltre che per la quantità della crescita, ma anche un meccanismo macroeconomico e finanziario che permetta di attivare le nuove fonti di crescita".

"Il ministro Poletti ha incontrato i nostri gruppi parlamentari in un confronto costante e continuo e so che una sintesi positiva sostanzialmente è già definita. Quanto al Nuovo centrodestra, ci sta che in una maggioranza così composita ci siano frizioni. Peraltro credo che alcune tensioni risentano della campagna elettorale per le Europee; è comprensibile che Alfano abbia un problema di visibilità legato al raggiungimento della soglia del quattro per cento". Così, in un'intervista a Il Messaggero, Debora Serracchiani, vicesegretario pd.

"Ripeto: il governo -continua Serracchiani- finora ha sempre lavorato per arrivare ad una sintesi positiva. Poi è vero che quando è stato necessario, si è fatto ricorso anche al voto di fiducia".

Le parole di Renzi che apre al quoziente familiare "lo giudico un segnale positivo, ma - appunto - solo un segnale, per il momento. Nel frattempo la vostra proposta di modulare sui carichi familiari il bonus degli 80 euro sembra rimasto lettera morta. La consideriamo l'ennesima battaglia persa, dopo gli stop and go registrati sull'Imu, tassa sulla quale c'erano state delle aperture. Tuttavia il segnale c'è". Così, in un'intervista ad 'Avvenire', Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni familiari.

"C'è -continua e non intendiamo sottovalutarlo. Anzi. Se fosse il segno che si vuole introdurre il quoziente familiare nella delega fiscale, cui il governo intende metter mano entro giugno (stando alle parole di Delrio, uno che di famiglia se ne intende) sarebbe una novità strutturale, e in quanto tale rilevantissima".

"Il testo uscito dalla commissione è equilibrato. Il governo è stato presente a tutto il dibattito e ha approvato, con il sottosegretario Bobba, tutti gli emendamenti". Ne è uscito un punto di sintesi "frutto di correzioni di tutto il Pd". Così il presidente della commissione Lavoro della Camera dei deputati, ed ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, in un'intervista ad 'Avvenire'.

"Noi siamo favorevoli alla fiducia -continua Damiano- e del resto il ministro Poletti ha dichiarato che il testo della commissione non stravolge il decreto, e noi ci siamo mossi in quella logica".

"A chi cerca lavoro le dispute ideologiche e l' esigenze di campagna elettorale non interessano". Il responsabile lavoro e welfare del Pd, Davide Faraone, in un'intervista a 'L'Unità', smorza così le polemiche sul decreto lavoro che oggi (o più probabilmente domani col voto di fiducia) andrà all'esame finale della Camera. Un testo, spiega, che va letto in stretto legame con il disegno di legge delega sul mercato del lavoro perché "stiamo dando sì più flessibilità, ma anche più tutele e garanzie a chi mai le ha avute".

"Per me andava bene -continua Faraone- sia nella versione originaria che in quella approvata dalla commissione perché non è cambiata la natura del provvedimento. Non è che sei rinnovi sono otto il provvedimento è di destra, mentre se sono cinque è di sinistra. E' -sottolinea- una disputa ideologica, poco concreta» Cambiala quantità di flessibilità, o no?".

"Sì, c'è una forma contrattuale più flessibile che però va vista assieme alla legge delega sul mercato del lavoro. Se qua -conclude Faraone- cresce la flessibilità, là aumentano le garanzie anche per chi non ne ha mai avute". Servono ancora molte risorse nel corso dell'anno, a partire dalla cassa integrazione in deroga che va rifinanziata, ma non servirà una manovra correttiva. In un colloquio con il Sole24ore, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan spiega: "i capitoli sono tanti e troveremo le soluzioni per reperire le risorse necessarie. Se mi chiede se sono preoccupato, le dico che ci sono preoccupazioni tutti i giorni ma in questo momento escludo una manovra correttiva". In particolare, vanno trovati già quest'anno fondi aggiuntivi per la Cassa integrazione in deroga, con "un impegno quantitativo e qualitativo, perché va anche attuata la delega sugli ammortizzatori", spiega il ministro.

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