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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

29 febbraio 2016 | 10.22
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

L'aumento dell' Iva bloccato per tre anni. Poi il taglio dell' Ires di quattro punti e l' alleggerimento dell'Irpef, o un nuovo taglio al cuneo fiscale, "che si potrebbe anche anticipare di un anno, se ci fossero le condizioni". Il viceministro dell' Economia Enrico Morando spiega al Corriere della Sera: "Continuando a tagliare la spesa i margini ci sono. Non c' è bisogno di superare il tetto del deficit del 3%, bastano le regole attuali sulla flessibilità dei bilanci". E poi: "Abbiamo un problema di 7-8 miliardi, è vero. Ma l' impegno sul debito dobbiamo mantenerlo. Dovremo compensare questi mancati introiti".

"Il rapporto tra legge e contrattazione è un punto nevralgico del tentativo più che ventennale di regolare al meglio il rapporto di lavoro nelle pubbliche amministrazioni. La cattiva prova della contrattazione collettiva, soprattutto a causa della mancanza di un vero datore di lavoro, ha portato il legislatore del Dlgs 150/2009 a intervenire fortemente in molti ambiti della iper regolamentazione contrattuale". Lo scrive Francesco Verbaro sul Sole 24 Ore. "Ridurre, semplificare, omogeneizzare sono le parole chiave della spendig review all'italiana. Ormai le organizzazioni, i datori di lavoro, le parti sociali e il diritto del lavoro guardano con favore al secondo livello di contrattazione, che costituisce il miglior strumento per rispondere alle esigenze di flessibilità e funzionamento delle aziende. Nel pubblico, invece, visti i guasti del passato, il secondo livello di contrattazione è stato bloccato, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista giuridico".

"Da domani, martedì 1 marzo, assumere un neet può garantire al datore di lavoro un incentivo doppio. Entra in vigore infatti il decreto del ministero del Lavoro che riconosce un superbonus fino a 12mila euro (entro il 2016) a chi vuole trasformare il tirocinio di un neet in un posto di lavoro con un contratto a tempo indeterminato. Ci sono 50 milioni a disposizione delle aziende e il presupposto è che il giovane abbia già svolto o stia svolgendo dall'inizio del 2016 un tirocinio finanziato dalle risorse di Garanzia giovani, il programma europeo in vigore da circa due anni al quale anche l'Italia partecipa con una quota pari a 1,5 miliardi. Partito in sordina e con molto scetticismo (che anche adesso, peraltro, non manca), il programma ha raggiunto numeri importanti, soprattutto a livello di iscrizioni". Lo ricorda il Messaggero.

Un piano imminente per spingere tutte le imprese a fatturare elettronicamente e "recuperare come minimo 3-4 miliardi". Attraverso bonus incentivanti, cioè "piccoli crediti di imposta". E "un software così semplice che se non lo usi risulti sospetto". Il viceministro dell' Economia Luigi Casero spiega a La Repubblica il nuovo pacchetto di interventi del governo in campo fiscale. "L' obiettivo prioritario per il prossimo anno è non far scattare la clausola di salvaguardia e dunque bloccare l' aumento Iva. E poi mantenere l' impegno di abbassare quattro punti di Ires. Se però riusciamo a concordare - e contiamo di farcela - una politica europea orientata a crescita e sviluppo, allora tutte le risorse aggiuntive saranno concentrate a diminuire le tasse", aggiunge.

Claudio Treves, segretario della struttura Cgil che si occupa dei lavoratori atipici dice a La Repubblica' che non c' è un Le Bon Coin italiano, perché qui "nel 70% dei casi si trova lavoro tramite contatti personali e conoscenze e i canali ufficiali, pubblici o privati che siano, vengono sempre dopo". Perché da noi il canale pubblico dei centri per l' impiego funziona male? "Intanto precisiamo che vi lavorano 8.500 persone, di cui 1.500 precari contro i 110 mila addetti della Germania. Poi vanno fatte delle distinzioni: nelle regioni del Nord siamo ai livelli della Scandinavia, da Roma in giù c'è il disastro".

"È del tutto evidente che il nostro governo si sta dimostrando a dir poco latitante", attacca su La Stampa Enrico Zanetti, viceministro dell' Economia e leader di Scelta civica a proposito di liberalizzazioni. "Avevamo visto con favore il varo della nuova legge sulla concorrenza - spiega - ma adesso siamo in crescente disagio perché è chiaro che si è scelto di trasformare questa importante legge nella stanza di compensazione delle richieste di singoli partiti, di correnti del Pd o addirittura di gruppi di pressione rappresentati da singoli parlamentari.Una cosa inaccettabile".

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