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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

26 maggio 2014 | 09.47
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Roma, 26 mag. (Labitalia) - "Dopo l' affermazione alle Politiche dell'anno scorso c'era da aspettarsi un calo dei Cinque Stelle, un esaurimento della loro carica innovativa. E invece, se i primi exit poll troveranno conferma, bisogna prendere atto che la crescita movimentista del popolo di Grillo è ancora in corso: l'onda del 2013 prosegue con successo. E sbaglia chi fa paragoni con Marine Le Pen: questo è un voto contro la classe politica italiana, la corruzione, un certo establishment". Lo dice Piergiorgio Corbetta, docente di metodologia della ricerca sociale al dipartimento di Scienze dell' educazione dell' università di Bologna e collaboratore dell' Istituto Cattaneo, al 'Corriere della Sera'.

"In base alle stime provvisorie si conferma che in Italia, anche questa volta, si è votato più che altrove. Mancano i dati definitivi degli altri paesi della Unione e a dire il vero nemmeno il dato italiano sulla affluenza alle urne è sicuro, ma è probabile che la cifra definitiva non si discosterà significativamente da quella stimata poco dopo la chiusura delle urne. Da sempre l' Italia si distingue per la propensione dei suoi cittadini a votare. È vero per tutti i tipi di elezione. Certo, per le europee si vota meno che per le politiche o per le amministrative, ma l' affluenza è comunque elevata se vista in chiave comparata con gli altri paesi europei. Molti si lamentano della crescita dell' astensionismo nel nostro paese, ma in realtà il quesito interessante è perché in Italia si continua a votare più che altrove. Nel 1979 quando si è votato per la prima volta per il Parlamento europeo si sono recati alle urne l' 86,1 % degli elettori. Da allora l' affluenza è scesa fino a toccare il minimo del 66,5% alle ultime elezioni del 2009". Lo scrive Roberto D'Alimonte politologo sul Sole 24 Ore.

"Il successo dei partiti patriottici mostra che l' Europa degli eurocrati è fallita, e la moneta unica non funziona. Vogliamo l' Europa delle patrie: no a Schengen, referendum europei sull' euro, sul rigore che costa al nord e impoverisce il sud, su tutti i grandi temi". Così Heinz-Christian Strache, leader della Fpoe in forte avanzata in Austria, commenta a caldo con 'La Repubblica'. "Gli elettori rifiutano la costruzione ipercentralistica, burocratica degli eurocrati. I cittadini vogliono un' altra Europa: federale, delle nazioni. Autodeterminazione, non scelte dall' esterno; libertà, più voce ai cittadini. E' un segnale forte, dal Regno Unito all' Austria all' Italia".

"Non si può continuare a vivere per anni sul ciglio del burrone dei licenziamenti", scrisse in un articolo, parlando dei 'Suicidi in Fiat', che pubblicò sul sito web del Comitato mogli operai Pomigliano. L' operaia Maria Baratto, in cig da 6 anni, si è tolta la vita; a luglio avrebbe perso anche la cassa integrazione. Quando l' hanno trovata, l' altra notte, era morta da quattro giorni, riversa in una pozza di sangue, con il coltello da cucina usato per trafiggersi diverse volte l' addome. Maria Baratto aveva 47 anni. «Quest' economia uccide», dice il vescovo di Acerra, Di Donna: «Maria è l' ennesima vittima di un sistema economico che toglie agli uomini la dignità del lavoro". Lo scrive 'Il Mattino'.

Il grande storico Max Gallo, ex deputato socialista, è sorpreso come tutti dal fatto che madame Le Pen abbia preso quasi il doppio dei voti di François Hollande. "È un colpo di cannone. Non ricordo nulla di simile per il Partito socialista, tranne forse la disfatta di Rocard alle europee del '94: prese meno del 15%, anche come percentuale siamo lì. All' epoca Rocard dovette rinunciare alle sue ambizioni presidenziali. Hollande non può perché all' Eliseo c' è già". "Hanno perso tutti. Questo voto dimostra che per i francesi fra i socialisti al potere e la destra repubblicana dell' Ump all' opposizione non c' è differenza. Forse non è vero, ma la percezione è questa. Si pone, con forza, il problema della Nazione".

"L' informazione non sta ancora del tutto circolando, ma le adesioni stanno arrivando, segno che i Neet stanno rispondendo. Nata per riportare all' occupazione i giovani europei che non studiano e non lavorano (in Italia sotto i 29 anni sono 2,2 milioni), la Garanzia giovani ha iniziato il suo viaggio-scommessa, che per il nostro paese rappresenta una prova generale per l' efficacia e il funzionamento dei servizi all' impiego, pubblici e privati. Il provvedimento targato Europa è partito ufficialmente il primo maggio. Al 15 maggio 2014 gli iscritti al nuovo servizio sono arrivati a superare quota 45mila (45.829 per l' esattezza). Di questi oltre 30mila (30.704) lo hanno fatto attraverso il portale nazionale (www.garanziagiovani.gov.it) mentre 15.125 lo hanno fatto attraverso i portali regionali. I dati si riferiscono alle ore 16.00 del 15 maggio 2014. Non tutte le regioni hanno attivato il loro portale: ci sono alcune regioni che hanno scelto di utilizzare il portale nazionale in sussidiarietà, che a oggi sono Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise e Sicilia. I giovani più attivi sono quelli che risiedono in regioni ad elevata disoccupazione. La maggior parte di loro sta in Campania (con 9.887 aderenti, pari al 22% del totale) e in Sicilia (con il 16 % e 7.539 aderenti)". Lo scrive 'La Stampa'.

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