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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

25 marzo 2016 | 10.06
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Oggi, a causa dello sciopero dei poligrafici, i principali quotidiani non sono in edicola. Le principali notizie possono comunque essere reperite sui siti delle varie testate.

"Dopo più di otto anni -scrive sul Corriere della Sera Enrico Marro- i sindacati dei metalmeccanici faranno uno sciopero insieme. Il 20 aprile, per 4 ore. Finisce quindi la separazione tra Fiom-Cgil da un lato e Fim-Cisl, Uilm-Uil dall’altro. Separazione che ha visto momenti drammatici di scontro tra i due schieramenti e ha segnato le relazioni industriali, condizionando i rapporti fra le tre confederazioni. Il ricompattamento dei sindacati è stato favorito dalla posizione di Federmeccanica che in occasione del rinnovo del contratto di lavoro ha proposto uno schema inaccettabile anche per Fim e Uilm, che a differenza della Fiom di Maurizio Landini, hanno firmato gli ultimi due contratti nazionali, quello del 2009 e quello del 2012".

"I giornali marciano verso l' irrilevanza. Se due quotidiani come Repubblica e Stampa - anche se speriamo che l' impegno di mantenere le due testate autonome venga onorato - finiscono nello stesso gruppo vuol dire che i giornali pesano meno. Per i politici, si sa, meno giornali si hanno di fronte meglio è. Ai politici piace il rapporto diretto, senza intermediazioni: vedi Twitter, Internet, Facebook. Piace la televisione dove raramente vengono contraddetti. Mi sorprende però che il mondo dei giornalisti e dei loro rappresentanti, tanto attenti alle sciocchezze, abbia fatto passare sotto silenzio, nella sostanziale indifferenza, un' operazione di questa portata". Lo dice al Fatto Quotidiano Giulio Anselmi.

"Aumentare la produttività dei fattori è la chiave di volta per rendere le nostre imprese e il nostro paese più competitivi. Per anni la svalutazione monetaria è stata utilizzata per competere. Quella leva oggi non è più disponibile. Per questo dobbiamo porci due obiettivi: assicurare alle nostre imprese parità di condizioni di competizione rispetto ai concorrenti stranieri; puntare a sviluppare prodotti e servizi sempre più innovativi. In altre parole: usare la concorrenza come leva per far crescere le nostre imprese e renderle sempre più forti sui mercati internazionali". Lo scrive Vincenzo Boccia, candidato alla presidenza di Confindustria sul Foglio.

Se deve dare una definizione non ha dubbi: "È l' edizione della svolta". a preferisce lasciarlo dire ai numeri: "In questi mesi - spiega Roberto Snaidero, presidente di Federlegnoarredo e del Salone del Mobile al 'Giorno' - abbiamo effettuato un' analisi approfondita dell' intera filiera in Italia. Il fatturato complessivo è volato a quota 40 miliardi e 719 milioni di euro.Con una crescita, nel 2015, pari al 2,6 per cento rispetto all' anno precedente". Numeri importanti, sottolinea Snaidero, soprattutto perché forieri di una ritrovata fiducia di operatori e imprese del settore in vista della 55ª edizione del Salone del Mobile, in programma a Milano dal 12 al 17 aprile. "Gli anni passati - chiarisce - pagavamo lo scotto di quel segno meno legato all' andamento del mercato interno. Stavolta i consumi di arredo, in Italia, registrano il +1 per cento e addirittura il +5,8 all' estero. Era dal 2009 che non succedeva".

"Il lavoratore che intende dimettersi dal lavoro può rivolgersi anche alla direzione territoriale del lavoro. Qui il direttore o un funzionario incaricato lo assisterà nella compilazione e nella trasmissione del modulo online. A spiegarlo è il ministero del lavoro, nella nota protocollo n.1765 di ieri, in cui precisa che il riferimento alle Commissioni di certificazione, fra i soggetti che possono trasmettere i moduli di dimissioni per conto dei lavoratori (accanto a patronati, sindacati, enti bilaterali), non è da intendersi all' organismo in sé, ma alla «sede» che, appunto, è la direzione territoriale del lavoro (Dtl)". Così Italia Oggi sul chiariemento del ministero.

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