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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

16 febbraio 2016 | 10.26
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Non c’è alcuna intenzione di mettere mano alle pensioni di reversibilità. Davvero non capisco perché si continui a parlare di una questione che non esiste". Filippo Taddei, responsabile economico del Pd, assicura, in un'intervista a 'La Repubblica' che né dal suo partito, né dal governo sono mai arrivate dichiarazioni che possano far pensare ad un taglio delle prestazioni.

"La polemica -spiega- è del tutto infondata, non so come sia nata. Il testo non parla di tagli. L’obiettivo di quell’intervento è uno solo: far arrivare le risorse che il governo ha stanziato per contrastare la povertà alle persone che ne hanno maggior bisogno. Razionalizzazione -conclude- non vuol dire togliere: in questo caso vuol dire dare, premiando chi parte da una situazione di effettivo svantaggio".

"Far dipendere la pensione di reversibilità dalla valutazione della situazione economica è incoerente. Significherebbe cambiare il senso di questa prestazione che per fasce di reddito può essere attenuata, ma mai azzerata". Così dice Maurizio Sacconi (Nuovo Centrodestra), presidente della commissione Lavoro del Senato, intervistato da 'La Repubblica'.

"C’è una contraddizione in termini -spiega ancora Sacconi- nella delega del governo perché fa riferimento a una serie di prestazioni assistenziali ma vi aggiunge impropriamente la pensione di reversibilità, non coerente con l’Isee, indice che serve a valutare la condizione di bisogno in relazione a prestazioni che soddisfano esigenze primarie".

"Bene l’attacco alle istituzioni europee se ciò serve a portare avanti idee nuove, ma non dimentichiamo che le regole europee non sono solo una camicia di forza. Specialmente per noi, esse sono un’ancora di salvataggio, perché salvaguardano la credibilità dell’Europa e la solvibilità del nostro debito di fronte ai mercati". Così, in un intervento su 'L'Unità', l'economista Pietro Reichlin.

"Mi aspetto, allora -conclude- che il governo italiano non chieda all’Europa di indebolire queste regole, ma, piuttosto, di renderle più lungimiranti ed efficaci".

"Grazie alla collaborazione con il Centro 'Artigianelli-Don Ricci' diretto da padre Sante Pessot a Fermo proseguono i corsi per formare 'operatori della calzatura'. A maggio 2015 è partito il terzo corso biennale e in settembre è iniziato il primo corso triennale, con 18 iscritti". Così, intervistato da 'Il Sole 24 ore', Enrico Bracalente, amministratore unico della Bag, la società marchigiana proprietaria del marchio NeroGiardini.

"Tutti i diplomati -conclude- hanno trovato lavoro da noi o in aziende del nostro network e l’impressione è che si stia diffondendo, anche se lentamente, una nuova cultura del lavoro artigianale e persino di quello in fabbrica. E' su questo che si basa da sempre l’economia del nostro Paese e senza non c’è futuro".

"Quando il ministro Poletti dice che non è previsto alcun intervento sulla previdenza, faccio notare che all’articolo 1 della delega si prevede la 'razionalizzazione delle prestazioni di natura assistenziale, nonché di altre prestazioni anche di natura previdenziale'". Così, intervistato da 'La Stampa', il presidente della commissione Lavoro della Camera dei deputati, Cesare Damiano.

"Nella nota tecnica -continua Damiano- si precisa che fra queste vanno comprese: l’assegno sociale, l’integrazione al minimo, la pensione di reversibilità. Se l’intenzione è quella di non intervenire sulla previdenza, allora quel testo va rivisto".

"Già oggi le pensioni di reversibilità sono condizionate ad una valutazione della situazione economica. Se il punto è sostituire alla dichiarazione dei redditi l’Isee come strumento di valutazione, io sono d’accordo: quello è il modo migliore di farlo. Non mi pare invece venga messo in discussione il legame fra l’ammontare dell’assegno e la carriera contributiva del defunto". Così, intervistata da 'La Stampa', l'ex-vice ministro al Lavoro, Maria Cecilia Guerra.

Per Guerra "se cambia lo strumento inevitabilmente cambieranno le soglie. Ma è chiaro che qualunque modifica dovrà essere equa. La delega è vaga, compito del Parlamento sarà definirla meglio".

"Rendere trasparente la spesa della formazione è la cosa più semplice che ci sia. Basta misurarne il risultato, cioè monitorare e valutare gli esiti sul lavoratore e sull’impresa. Gravare progettazione ed erogazione della formazione con procedure complesse associate ad altre tipologie di finanziamento pubblico può portare le imprese a rinunciare alla formazione con conseguente danno per i lavoratori". Così, in un'intervista a 'Italia Oggi', il segretario generale della Confsal, Marco Paolo Nigi.

"È di questi ultimi -conclude Nigi- che ci preoccupiamo".

"Aderire a Formazienda è semplice e non comporta alcun costo per l’impresa. È sufficiente inserire il codice Form nella denuncia contributiva e retributiva mensile (modello Uniemens). L’adesione, ricordiamo, può essere espressa anche da parte delle aziende agricole (modello Dmag)". Così, in un'intervista a 'Italia Oggi', il direttore di Formazienda, Rossella Spada.

"Il fondo Formazienda accoglie il contributo versato dalle imprese sia per i dipendenti sia per le figure dirigenziali. Per ulteriori informazioni circa le modalità di adesione si può visitare il nostro sito e prendere contatti con i nostri uffici".

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