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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

25 febbraio 2014 | 10.03
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Roma, 25 feb. (Labitalia) - Franco Massi, magistrato della Corte dei conti e segretario generale del Cnel, dice al 'Corriere della Sera': "Mandarino io? Casomai un arancio, vista la stazza". Ancora più potente, allora. "Guardi, capisco che nel nostro Paese i giuristi hanno la fama di antipatici, di rompiscatole. Ma il rischio è che senza di noi anche le migliori intenzioni vadano a sbattere contro un muro". Quel noi sta per grandi burocrati di Stato: magistrati del Consiglio di Stato e della Corte dei conti che spesso occupano ruoli chiave nei ministeri e che Matteo Renzi vorrebbe aggiungere alla lista della rottamazione.

Diego Della Valle dice a Giovanni Minoli (Mixer) in un'intervista riportata dal 'Sole 24 Ore' a proposito degli strumenti che ha Renzi per fare valere contro gli euroburocrati le ragioni d' Italia: "Bisognerà spiegare che a quelle regole il Paese non riparte. Hanno ragione quando dicono che il nostro Paese non è stato attendibile. Ora va detto: "Abbiamo bisogno di fare queste cose, controllateci molto, però noi le dobbiamo fare".". A Della Valle di Renzi piace che "siamo tifosi della Fiorentina. È giovane, mette la faccia sulle cose che fa. Vediamolo lavorare, governare, diamogli qualche mese, poi valutiamo". A fine primavera ci sono le nomine dei grandi gruppi di Stato come Eni, Enel, Terna, un punto da cui ricominciare. Renzi dovrà cambiare tutto? "Bisognerà cambiare molto, tenendo conto che in alcuni casi si cambieranno anche uomini capaci. La parola d' ordine è discontinuità. Dobbiamo cambiare la palude di classe dirigente che ha ridotto così il Paese. E non è solo la politica, c' è di tutto, compreso anche un mondo di una certa impresa".

George Pell, 73 anni, da 12 alla guida della diocesi di Sidney, è il 'ministro della Finanze' del Vaticano. "Il Santo Padre -dice al 'Sole 24 Ore'- mi ha affidato un compito molto importante, l' obiettivo è gestire al meglio le risorse della Chiesa, e poterle destinare anche ai poveri". Pell, quindi, risponderà al Papa, e si avvarrà di un segretario generale, lo spagnolo monsignor Luis Vallejo Balda, segretario della Commissione referente sulle finanze vaticane nata nel 2013 e presieduta dal professore maltese Joseph Zahara. "La Segreteria avrà competenza sui flussi finanziari dei singoli dicasteri, a partire naturalmente dalla spending review. Ogni tre mesi ci sarà un controllo, su entrate e spese" ha detto Pell, nell' intervista rilasciata a Santa Marta. Sulla base delle direttive del Consiglio, il dicastero di Pell a settembre-ottobre stilerà un bilancio preventivo dopo un lavoro di confronto («sarà un continuo working group»), sia sulle cifre di fabbisogno dei singoli dicasteri e la programmazione sul personale e il budget dei centri di spesa, alcuni dei quali è verosimile che nel tempo saranno centralizzati. "Il criterio del bilancio cambierà. Oggi è troppo dispersivo, talvolta pecca di trasparenza. L' idea è l'innesto a tutti i livelli di "checks and balances", ridando quindi unità al bilancio ma al contempo prevedendo maggiore autonomia di spesa dei singoli dicasteri, che oggi anche per comprare un blocco di carta devono compilare diversi moduli.

Rodolfo Sabelli presidente dell'Anm dice a 'La Repubblica' a proposito del 'derby ideologico' sulla giustizia: "Il derby mi suggerisce l'idea di una partita, ma noi non siamo stati invitati a giocare questa partita con nessuno. Ma non mi fermerei sulle parole, ma sul senso, lasciarci alle spalle 20 anni per ragionare sulle necessità della giustizia". Parlare di derby fa pensare a due giocatori ad armi pari."Questa è stata anche una storia di leggi ad personam e di riforme non realizzate. Cito falso in bilancio e prescrizione, o la mancanza di interventi efficaci sulla giustizia civile, che ha contribuito all' ingolfamento di oggi".

Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria, dà fiducia al governo Renzi, anche se, dice al 'Messaggero', "è una fiducia che il governo dovrà meritarsi giorno per giorno". Di certo sentire il neopremier promettere lo sblocco totale dei debiti della Pa, il fondo di garanzia per l' accesso al credito delle Pmi, la riduzione "a due cifre del cuneo fiscale", e poi la sburocratizzazione, una giustizia più veloce e le riforme costituzionali, per Confindustria è stato un bella sensazione. "Sono tutti buoni propositi, vedremo i fatti". Quello di Renzi, dice Panucci "è stato chiaramente un discorso politico, come d' altra parte è giusto che sia un discorso programmatico. Ho trovato molto positivo l' approccio europeista con il passaggio sull' Europa. E ovviamente condivido gli impegni sullo sblocco totale dei debiti della Pa, sull' accesso al credito e sulla riduzione del cuneo fiscale. Ora aspettiamo di vedere come intende realizzarli. Ad esempio, va bene utilizzare il meccanismo della Cassa depositi e prestiti per i debiti della Pa, purché però questo non blocchi la liquidazione dei 48 miliardi di pagamenti già stanziati".

"Speriamo che il disegno di politica economica del governo si precisi. Per ora sono cenni disordinati e pochi numeri azzardati, anche ieri, nel discorso a braccio di Renzi in Senato. Ma speriamo che il disegno rimanga, come sembra essere, centrato sulle riforme strutturali. In entrambe le speranze aiuta la figura di Pier Carlo Padoan, che è un professionista della precisione e un grande esperto di riforme strutturali, che sono una specialità dell' Ocse dov' è stato finora. Renzi, com' è apparso anche ieri a Palazzo Madama, ha uno spiccato ottimismo della volontà e molta voglia di correre." . Lo scrive l'economista Franco Bruni su 'La Stampa'. "L' Ocse, sotto la direzione del nostro attuale ministro dell' Economia, -conclude- ha calcolato che alcune buone riforme strutturali possono aggiungere il 5% alla crescita potenziale del Pil e più del 7% a quella dell' occupazione: ma in circa 10 anni. L' Europa non ci farà mancare l' aiuto di un monitoraggio flessibile e intelligente: è praticamente già scritto nei patti ed è inutile prepararsi a chissà quale combattimento diplomatico. Ma l' aiuto verrà solo se mostreremo decisione e lungimiranza nel riformare i tanti malfunzionamenti del Paese. Renzi lo ha promesso: ora deve farlo davvero, con piani precisi e azioni concrete, con fretta ma con pazienza, sgridandoci se non lo aiutiamo, se non cambiamo un poco tutti quanti."

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