"Ho sempre detto che, in caso di sconfitta, avrei mollato tutto". Matteo Renzi tiene il punto. A tutti i suoi interlocutori, ancora questa mattina, il premier ha confermato la sua intenzione di dimettersi immediatamente da presidente del Consiglio e, assicura gli ha parlato, anche dalla segreteria del Pd.
"Io non sono come gli altri politici, io mi prendo tutte le mie responsabilità", ha assicurato Renzi ai suoi collaboratori. Per tutta la mattinata, a palazzo Chigi sono sfilati diversi ministri, Graziano Delrio (entrato e uscito più volte) e Maria Elena Boschi. "Come la penso l'ho detto più volte. Ho ascoltato le parole del presidente del Consiglio, mi sono sembrate molto chiare", ha detto Dario Franceschini rispondendo così ai cronisti che gli chiedevano se, a suo parere, il segretario del Pd dovrebbe accettare l'ipotesi di un reincarico per un Renzi bis. "Le parole di Renzi -ha risposto Franceschini che ha visto stamattina il premier- mi sono sembrate molto chiare".
In questo contesto si è tenuto il colloquio di stamattina tra Renzi e il capo dello Stato Sergio Mattarella, cui ha fatto seguito il comunicato del Quirinale in cui si parla di "impegni e scadenze da rispettare". Il riferimento, assicurano fonti parlamentari, è anche alla legge di Stabilità che resta da approvare al Senato. "Renzi è davvero arrabbiato", hanno sottolineato ancora poco fa diversi renziani. Al momento, però, il premier sembrerebbe irremovibile. Le sue dichiarazioni sono attese al Cdm delle 18,30.
