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Ricchi, istruiti e sugli 'anta': ecco l'identikit degli infedeli

11 luglio 2015 | 13.41
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(Infophoto)
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L'infedeltà è una realtà antica quanto i rapporti umani, che ha anche aspetti affascinanti. E finché esisteranno le relazioni, ci sarà l'infedeltà. Parte da questo presupposto l'analisi di Kali Holloway, per AlterNet, che partendo da studi e sondaggi recenti ha individuato alcune questioni interessanti riguardo all'argomento. Quello che emerge è quasi un identikit dell''infedele': il tradimento va di pari passo con lo stipendio e il livello di istruzione, con l'approssimarsi di un'età con gli zeri, e le donne sono più brave a non farsi scoprire, perché non hanno gli alti livelli di testosterone che inguaia l'altra metà del cielo.

E' risaputo che le donne hanno più probabilità di tradire quando sono nella fase ovulatoria. Come insegna la biologia il picco di fertilità femminile si registra durante il periodo dell'ovulazione. Gli studi dimostrano che in questa fase nei corpi delle donne si verificano dei cambiamenti, la voce ad esempio assume un timbro più alto. Ci si veste in maniera più accurata, con prevalenza di colore rosso o rosa, e si scelgono abiti che scoprono di più. Cambiano anche il trucco e il modo di camminare, che diventa più lento e dunque più sexy. Gli uomini trovano l'odore delle donne più attraente durante l'ovulazione. Mentre in questa fase il gentil sesso è più attratto da 'uomini virili'.

Un altro dato da considerare è che mentre le stime della percentuale esatta di donne che hanno relazioni extraconiugali varia da uno studio all'altro, sembra esserci la prova che il loro numero è in aumento. Alcune teorie imputano questa crescita a una maggiore autonomia economica femminile e al fatto che le donne passano più tempo sul posto di lavoro.

L'analisi passa quindi ad esaminare la 'competizione spermatica' e il fatto che quando gli uomini credono che le compagne, in loro assenza, siano state infedeli, il sesso diviene più coinvolgente.

Nel tradimento le donne sono più brave a non farsi scoprire. Nell'uomo infatti i maggiori livelli di testosterone hanno un impatto diretto sui comportamenti rischiosi perché spingono ad agire di impulso. Un buon modo per essere 'beccati'.

A quanto pare poi il tradimento va di pari passo con lo stipendio e il livello di istruzione, secondo uno studio condotto dall'Università di Washington nel 2002. Anche vivere in una città aumenta le probabilità di essere infedeli, così come l'approssimarsi di un'età con gli zeri: 29, 39, 49 o 59 anni. In questa fase infatti emerge più chiaramente la prospettiva di invecchiare e questo può portarci a rivalutare la nostra vita e a chiederci se siamo veramente felici, spiega un ricercatore. Avere una relazione può farci sentire giovani e sexy, forse in un momento in cui ci sentiamo esattamente il contrario.

Non va inoltre sottovalutato l'utilizzo dei social network. Per essere chiari, scrive Kali Holloway, nessuno dice che l'ascesa dei social ha spinto a un aumento dell'infedeltà. Tuttavia, sembra esserci un nesso tra problemi di relazione, tra cui rapporti extraconiugali, e social.

Infine un dato curioso. Anche in questo caso, si precisa, correlazione e causalità sono due cose diverse. Ma uno studio di Andrew Kramer, un professore di chirurgia dell'Università del Maryland, ha prodotto interessanti risultati riguardo alle fratture del pene e all'infedeltà: su 16 casi di uomini che avevano riportato fratture abbastanza gravi da richiedere un intervento chirurgico, la metà riguardava soggetti che erano stati impegnati in rapporti sessuali extraconiugali. Coincidenza? Forse.

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