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Ricerca, Bracco: "Scienze della vita settore su cui investire per far crescere Paese"

28 ottobre 2016 | 15.59
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(Fotogramma)
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Investire sulle scienze della vita per far crescere il Paese. Ne è convinta Diana Bracco da poco eletta presidente di Alisei (Advanced Life Science in Italy), che intervenendo al 'Meet in Italy for Life Sciences' oggi a Roma ha sottolineato l'importanza della ricerca applicata alla salute dell’uomo come fattore di crescita strategica.

“Il settore delle life sciences in Italia -ha detto- include tre comparti in grande crescita, biotech, farmaceutica e biomedicale e rappresenta oltre l’11% del Pil nazionale”. “Le scienze della vita sono il settore su cui investire per dare un futuro al Paese e farlo crescere. Dunque bene ha fatto il Governo a varare il progetto Human Technopole. L’obiettivo di questa ambiziosa iniziativa è infatti far diventare l’Italia un’eccellenza globale nella ricerca sul fronte delle scienze della vita, costruendo un vero hub, grazie alla qualità della nostra ricerca, del Sistema sanitario e delle industrie”. “Con l’Human Technopole”, ha aggiunto Diana Bracco, “Alisei attiverà forti interazioni sinergiche per convogliare le migliori energie del Paese verso il comune obiettivo".

Alisei sarà anche in prima fila a fianco del Governo italiano per cercare di portare a Milano la sede dell’Ema, l’European Medicines Agency che dopo la Brexit dovrà lasciare Londra. "Si tratta -ha detto Bracco- di una grandissima opportunità che il Paese non deve farsi sfuggire, potendo contare in particolare su una grandissima carta da giocare: la presenza, a Parma, dell’Autorità per la sicurezza alimentare. La vicinanza con Milano potrebbe facilitare il coordinamento di due settori che ad esempio negli Stati Uniti, in Cina e in India sono coperti da un unico ente regolatorio. In Italia potrebbe nascere finalmente una 'Fda europea' cioè il polo comunitario dedicato alla tutela della sicurezza alimentare, farmaceutica e delle biotecnologie".

Sempre in ambito internazionale, a Bruxelles, Alisei in futuro "dovrà essere più presente per cogliere la grande opportunità rappresentata dall’Europa sia per il programma Horizon 2020 sia per i tavoli di discussione del nuovo FP9 (Financial Program 9)”.

“Vogliamo fare di Alisei -ha sottolineato Bracco- un grande motore dell’innovazione italiana nelle Scienze della Vita e un efficace strumento di bilanciamento, equilibrio e coesione delle diverse realtà regionali che compongono il cluster. Alisei dovrà esprimere quindi l’essenza della sua mission e divenire un vero network: una rete di partenariato tra i soci in grado anche di favorire occasioni di business e di collaborazione tra pubblico e privato in grado di diffondere, condividere e valorizzare le eccellenze locali".

Per Bracco è strategico "creare delle infrastrutture di ricerca funzionanti perché vestite di un programma capace di aggregare intorno alle leadership che il nostro Paese vanta a livello internazionale. Per fare questo pubblico e privato devono lavorare insieme. Da tempo si parla di questa collaborazione, e i tempi sono ora maturi perché tutti ne comprendiamo l’urgenza e i linguaggi divengono sempre più affini".

Soffermandosi infine sui giovani ricercatori Bracco ha sottolineato l'importanza di fare in modo che quanti vanno all'estero "mantengano un legame forte con l’Italia e tornino nel nostro Paese a dare il loro contributo. E’ necessario agire con rapidità riconoscendo ad esempio al ricercatore la peculiarità del ruolo. Riconoscendo al ricercatore il ruolo di soggetto promotore del cambiamento per induzione sarà possibile trattenere le forze migliori che il nostro Paese ha costruito a caro prezzo. La ricerca e l’innovazione -ha concluso- saranno più che mai fattori propulsivi e fisiologicamente sarà la ricerca l’incubatore che dovrà generare nuove soluzioni in cui impresa e ricercatori potranno identificarsi".

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