La cancelleria della Corte di Appello di Roma per più di venti mesi ha tenuto in un cassetto un ricorso dell’imputato invece di trasmetterlo per tempo alla Suprema Corte
Un uomo di 53 anni di Vibo Valentia, condannato a 1 anno e 3 mesi di carcere per stalking e altri reati sia in primo che secondo grado, ha ottenuto la prescrizione in Cassazione a causa di un ritardo della cancelleria della Corte di Appello di Roma che per più di venti mesi ha tenuto in un cassetto un ricorso dell’imputato invece di trasmetterlo per tempo alla Suprema Corte.
In sostanza, il ricorso contro la sentenza d’appello presentato dai legali del condannato il 10 luglio 2017, è stato inviato dalla Corte d’Appello di Roma alla Cassazione solo il 21 marzo 2019. Ciò ha portato la Suprema Corte a dover fissare l'udienza il 6 giugno 2019. Troppo tardi per evitare la prescrizione e l’annullamento della sentenza con la quale il 5 luglio del 2018 la stessa Cassazione, dopo aver valutato un primo ricorso dell’imputato (ma non il secondo giunto in ritardo, come per legge tenuta a fare), aveva condannato il 53enne. La notizia è riportata dal Corriere della Calabria.