E' iniziata a palazzo Madama la seduta dedicata al ddl riforme, con l'illustrazione degli emendamenti all'art.21, relativo alla 'platea' chiamata a eleggere il Presidente della Repubblica.
Nel testo licenziato dalla commissione Affari costituzionali, si legge che l'elezione del Presidente della Repubblica "ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell'assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la magingioranza assoluta. Dopo il quarto scrutinio è sufficiente la maggioranza dei tre quinti dell'assemblea. Dopo l'ottavo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta". Fra le proposte in campo, quella di includere gli europarlamentari fra i grandi elettori e quella di prevedere un voto popolare.