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Salute: l'esperto, in Italia oltre 30% tatuati 'pentiti'

30 maggio 2014 | 15.34
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Roma, 30 mag. (Adnkronos Salute) - Boom dei pentiti del tattoo. "In Italia a decidere di rimuovere un disegno sulla pelle è più del 30% dei tatuati, soprattutto uomini che spesso prendono questa decisione per motivi lavorativi". Ad affermarlo è Ezio Maria Nicodemi, chirurgo plastico e segretario esecutivo della Mediterranean Academy for Life Extension Sciences, che mette in guardia sui prodotti 'miracolosi', che promettono di far sparire i tatuaggi e che si presentano sotto forma di cosmetici, ma che cosmetici non sono dal momento che si iniettano.

"Oggi - spiega l'esperto - la metodica più utilizzata e sicura per rimuovere i tatuaggi resta il laser Q-switched, che emette impulsi di elevata energia. L'effetto è quello di fotodistruzione del pigmento senza danni per la pelle". Ma quanto tempo ci vuole per cancellare un tatuaggio di medie dimensioni? "Di solito sono necessarie dalle 3 alle 4 sedute, con un intervallo di tempo tra la prima e la seconda di almeno 20 giorni, così da consentire il completo riassorbimento del pigmento", spiega Nicodemi. "La durata delle sedute, poi, varia a seconda della grandezza del disegno e dai colori, alcuni infatti sono più difficili da eliminare".

In alcuni casi è possibile sottoporre il paziente a un 'doppio trattamento' in una stessa giornata a distanza di 30 minuti l'uno dall'altro e far sparire il tatuaggio in sole due sedute. "Per quanto riguarda la tecnica laser non ci sono controindicazioni, nemmeno nel periodo estivo, l'importante è proteggere la parte interessata utilizzando creme con fattori di protezione solare", raccomanda Nicodemi.

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