Milano, 13 mar. (Adnkronos Salute) - Bastano 3 dita della mano, ben posizionate in un paio di punti ben precisi del piede, per diagnosticare una sofferenza arteriosa prima che possa moltiplicare il rischio di eventi gravi: dall'infarto all'ictus, dalla cancrena all'amputazione, fino alla morte. Dopo l'autoanalisi del polso e l'autoesame del seno, arriva l'autopalpazione del piede: si chiama 'FeeTest' e, se adeguatamente diffusa, permetterebbe di abbattere le pesanti complicazioni associate all'arteriopatia. Per insegnare la tecnica ai cittadini, in occasione delle prime Giornate europee per le malattie vascolari (19-20 marzo), gli esperti dell'università degli Studi di Milano organizzano un incontro-corso ad hoc. L'appuntamento è per giovedì 20 all'ospedale Sacco, dalle 9 alle 16 presso l'Unità operativa di angiologia.
La Pad, o arteriopatia obliterante cronica degli arti inferiori, è favorita dall'avanzare dall'età, ma "iniziamo a vederla anche a 40 anni", spiega all'Adnkronos Salute Mariella Catalano, docente alla Statale, responsabile della Struttura di angiologia del Sacco e coordinatore scientifico di 'Vas-Vascular Independent Research and Education European Organisation', associazione europea con sede all'ospedale di via Grassi. "Tra 45 e 49 anni colpisce il 5% della popolazione, e dopo gli 80 anni il 20%. In mezzo c'è una crescita progressiva, ma va detto che molti casi non vengono diagnosticati. Il problema grosso, infatti, è che i pazienti arrivano nei centri specializzati quando ormai sono in fase molto avanzata. Gli stati della Pad sono 4 - precisa l'esperta - e se il primo è asintomatico, l'ultimo va verso la gangrena".
La percentuale di amputazioni non è definita con precisione, ma è "comunque umanamente vergognosa" se si considera che "la terapia della Pad è semplicissima: trattamento antiaggregante, niente fumo e tanto esercizio fisico". (segue)