Il direttore dell'Istituto Mario Negri: "Probabilmente con terapie che già abbiamo"
"Se riusciamo a capire di più di questa polmonite, che non è come le altre polmoniti interstiziali che siamo abituati a vedere in altre condizioni come il trapianto o l'Aids, allora la cura la troveremo e forse sarà una cura con qualcosa che abbiamo già. Probabilmente ce l'abbiamo già". Lo ha detto il direttore dell'Istituto Mario Negri, Giuseppe Remuzzi, a Skytg24.
"Nell'ultima settimana - si dice convinto Remuzzi - abbiamo fatto dei progressi enormi nel capire" questa malattia. "Adesso sappiamo cosa succede e sono molto ottimista che nel giro di pochissimo riusciremo a trovare una cura per i malati più gravi, in modo da evitare la necessità di ventilazione meccanica, di ricovero in terapia intensiva o di intubazione. Ma dobbiamo essere preparati, finché questi dati non sono solidi e la cura non è provato che funziona, ad avere abbastanza presidi per tutti quelli che ne hanno bisogno".
Sul fronte Covid-19 "fino a giugno dovremmo avere la massima attenzione e comunque mantenerla fino a settembre", spiega ancora Remuzzi facendo il punto sui tempi necessari ad eliminare ogni rischio, avvertendo che servirà "massima cautela per molto tempo, sicuramente fino all'autunno. Poi - sostiene - speriamo succeda quello che sembra stia succedendo in Cina, anche se purtroppo certezze anche lì non ne abbiamo, ovvero che il virus pian piano smetta di circolare. Anche se - osserva ancora Remuzzi - potrebbe tornare il prossimo anno, ma noi saremmo molto più attrezzati".