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Sanità: esperti, salvare Ssn? Aumentare fondi non basta

30 ottobre 2015 | 12.10
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Nino Cartabellotta e Sir Muir Gray
Nino Cartabellotta e Sir Muir Gray

Garantire la sostenibilità dei sistemi sanitari non è solo questione di risorse economiche. Incrementare i finanziamenti, infatti, "non basta a risolvere numerose sfide: è prioritario migliorare il processo di trasferimento delle conoscenze alla pratica clinica e all'organizzazione dei servizi sanitari, per ridurre gli sprechi e aumentare il value dell'assistenza". Questa la rotta indicata dagli esperti internazionali riuniti a Taormina per la settima edizione della 'International Conference for Evidence-based Health Care Teachers and Developers', organizzata dalla Fondazione Gimbe.

Oltre 100 professionisti provenienti da 25 Paesi di tutti i continenti si sono confrontati su come incrementare il 'value' e ridurre sprechi e inefficienze in sanità, integrando le migliori evidenze scientifiche in tutte le decisioni che riguardano la salute delle persone, per evitare l'eccessivo ricorso o il sotto-utilizzo di farmaci, test diagnostici e altri interventi sanitari. "Oltre il 50% degli sprechi in sanità - evidenzia il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta - è conseguenza dell'inadeguato trasferimento dei risultati della ricerca alla pratica clinica e all'organizzazione dei servizi sanitari".

Si possono ridurre tali sprechi "migliorando il processo di trasferimento delle conoscenze". La gestione delle informazioni e il loro trasferimento nella pratica professionale e nell'organizzazione dei servizi sanitari sono, secondo gli esperti, la 'chiave' per la sostenibilità dei sistemi sanitari e richiedono "un approccio di sistema". Altrettanto importante è che "tutti i professionisti sanitari, medici in particolare, devono essere consapevoli che la sostenibilità del Ssn è nelle loro mani", afferma Cartabellotta.

Cartabellotta ha analizzato le strategie con cui un Paese, in condizioni di crisi economica, può affrontare la crisi di sostenibilità del proprio sistema sanitario: ridurre il finanziamento pubblico, investendo meno risorse in sanità; incrementare il gettito finanziario da altri canali come ticket e intermediazione assicurativa; avviare un rigoroso processo di disinvestimento da sprechi e inefficienze e riallocare le risorse in servizi essenziali e innovazioni.

"In Italia - precisa l'esperto - la prima strada è stata ampiamente battuta dalla politica che scelto di disinvestire pesantemente dal Ssn per ragioni di finanza pubblica. I ticket sono uno strumento impopolare e al momento non sostenibile per una popolazione fortemente impoverita, mentre l'intermediazione assicurativa, in assenza di governance istituzionale, si sta insinuando pericolosamente nel nostro sistema pubblico".

"Se il value è il miglior risultato di salute ottenuto per unità monetaria utilizzata, è indubbio che rappresenta l'unità di misura che, più di ogni altra, permette di identificare servizi e prestazioni da cui disinvestire e su cui riallocare", ha sottolineato Sir Muir Gray, direttore del programma Better Value Healthcare all'Università di Oxford.

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