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Sanita': Lorenzin, politiche sanitarie non spettano a Economia

07 maggio 2014 | 18.28
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Roma, 7 mag. (Adnkronos Salute) - "Le politiche sanitarie non devono essere fatte dal ministero dell'Economia come è avvenuto, ma dal ministero della Salute". Parola del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha ribadito nel suo intervento all'assemblea straordinaria di Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) a Roma che "fare cassa tagliando la sanità non è più possibile. E' un comparto che ha già dato tanto da questo punto di vista e non era più in grado di sostenere tagli lineari".

Il ministro è consapevole che "ovviamente dobbiamo apportare dei miglioramenti al sistema per renderlo sostenibile. Dobbiamo migliorare la governance e tagliare gli sprechi, riportare la salute e le politiche sanitarie al centro dell'agenda politica dell'Italia e dell'Ue. Dobbiamo valorizzare il ruolo di Agenas a supporto del ministero della Salute e dobbiamo tener conto della qualità delle prestazioni erogate e non del numero dei posti letto - sottolinea - indipendentemente dal fatto che la struttura ospedaliera sia pubblica o privata. A parità di livello qualitativo andrà avanti chi costa meno". "Abbiamo accolto con soddisfazione la disponibilità di Lorenzin", commenta il presidente nazionale Aiop, Gabriele Pelissero.

Al ministro, prosegue, "va riconosciuta l'accesa combattività nel difendere la sostenibilità finanziaria del Ssn, nel confrontarsi direttamente con i nostri associati sul tema della ridefinizione degli standard della rete ospedaliera italiana e sulla chiusura delle strutture accreditate al di sotto dei 60 posti letto". Lorenzin ha infatti garantito, riferisce una nota dell'Aiop, che il Patto per la salute tutelerà un importante comparto del Ssn, rappresentato dal mondo dell'ospedalità privata accreditata (che garantisce il 25% delle prestazioni a fronte di un costo pari al 15% della spesa ospedaliera nazionale): l'intenzione è proporre una nuova formulazione del testo, con la deroga per le strutture monospecialistiche e la possibilità di accorpamenti aziendali entro il triennio di durata del Patto. Dovrebbe quindi essere scongiurata la temuta chiusura delle 188 strutture con meno di 60 posti letto per acuti, così come prevista dal decreto Balduzzi, che comporterebbe la perdita di 14.500 posti di lavoro, conclude l'Aiop.

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