(Adnkronos Salute) - "Occorre organizzare e riqualificare i servizi socio-sanitari - suggerisce Aceti - al fine di offrire le giuste tutele in termini di tempestività e sicurezza, soprattutto nella capacità di trattare le emergenze e rispondere sui territori in cui si vive all’effettivo bisogno di salute, in particolare nelle condizioni di cronicità e fragilità. Tutto ciò non potrà essere realizzato se non si analizza la realtà nella quale si vuole intervenire, non si garantisce la contemporaneità delle riconversioni e del potenziamento dell’assistenza territoriale, e non si coinvolge nel processo la cittadinanza e le organizzazione civiche e di pazienti".
Per questo il Tdm ha formulato delle raccomandazioni civiche che dovrebbero essere tenute in considerazione ed applicate dalle istituzioni al livello nazionale, regionale e locale. Si parte con il processo di riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera che "non può basarsi sul solo numero di posti letto presenti nella struttura", riporta la nota. "Serve una valutazione del fabbisogno, una indagine epidemiologica e una mappatura dei servizi esistenti - proseguono gli esperti - La scelta di chiusura o riconversione degli ospedali deve essere fatta considerando fattori come il fabbisogno di salute della popolazione di quella specifica zona".
Infine, secondo il Tribunale per i diritti del malato occorre "garantire un’organizzazione dell’offerta socio-sanitaria territoriale e di prossimità adeguata a farsi carico del bisogno di salute della comunità. Prevedere - conclude la nota - spazi di condivisione e partecipazione delle comunità locali e delle organizzazioni civiche e di pazienti ai processi di riorganizzazione della rete ospedaliera e dei servizi territoriali, nonché sulla valutazione costante dell’impatto della scelta maturata ed attuata".
