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Sanita' Toscana: intersindacale verso lo stato di agitazione

01 aprile 2014 | 15.45
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Roma, 1 apr. (Adnkronos Salute) - "E' evidente che in mancanza di una soluzione in tempi certi, nostro malgrado e nonostante lo spirito costruttivo e di responsabilità che finora abbiamo mantenuto, saremo costretti, a difesa del Ssr, dei cittadini e dei legittimi interessi che rappresentiamo, a proclamare lo stato di agitazione della categoria con il preciso obiettivo di arrivare a una giornata di mobilitazione e di protesta". E' quanto evidenziano in una nota le organizzazioni sindacali dell'area medica, sanitaria e veterinaria toscana, "dopo un anno di confronto con l'Assessorato per il diritto alla salute".

"Non è possibile continuare a tagliare la struttura produttiva degli ospedali pubblici, come si fa con la delibera 1235/2012 - evidenziano - prevedendo una ulteriore riduzione di almeno 2.000 posti letti. In questo modo si limita la possibilità di accesso alle cure per i cittadini, mentre si lascia sostanzialmente intatto l'apparato burocratico-amministrativo (3 Estav, 21 tra Aziende sanitarie ed Enti, Società della Salute il cui destino è ancora nebuloso)".

"La Toscana ha già raggiunto, grazie alla riorganizzazione della rete ospedaliera sviluppata negli ultimi 15 anni - ricordano - quella soglia ottimale di posti letto (acuti + postacuzie) indicata dai documenti del ministero della Salute nel 3,7 per mille abitanti, mentre il rapporto personale amministrativo/personale sanitario rimane largamente al di sopra di quel 7 % indicato come appropriato sempre dal ministero della Salute. I tassi di occupazione dei posti letto in area medica oramai largamente al di sopra del 90%, i frequenti 'appoggi' in area chirurgica, le difficoltà di ricovero che incontra il Pronto soccorso sono espressione di un sistema che lavora costantemente in situazioni organizzative critiche. Tutto ciò rischia di avere ripercussioni negative sulla funzionalità dei singoli servizi e sulla sicurezza delle cure. E' necessario, pertanto, ripensare le scelte sul taglio dei posti letto negli ospedali".

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