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Sanita': Ulss Asolo, arriva il gas riduci-dolore per partorienti (2)

19 aprile 2014 | 17.42
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(Adnkronos Salute) - Mediamente le valutazioni sono passate da 8/9 a 4/5, con un dimezzamento quindi dell’intensità del dolore. L'80% delle donne ha espresso grande soddisfazione e ha detto che lo riutilizzerebbe in un altro parto. "La miscela a base di protossido di azoto - spiega Enrico Busato, direttore dell’Ostetricia e Ginecologia del San Valentino di Montebelluna - pur non essendo un anestetico, rappresenta un'alternativa alla peridurale che si può inquadrare come efficace azione di supporto fornita all’ostetrica che assiste il parto. Grazie al protossido, la puerpera riesce a sopportare meglio anche un travaglio molto lungo, arrivando alla fase espulsiva con una maggiore riserva di forza ed energia".

Un altro vantaggio del protossido di azoto è che può essere utilizzato insieme ad altre forme di analgesia naturale; inoltre consente la libertà di movimento e la possibilità di assumere le posizioni più congeniali alla futura mamma, e può essere somministrato anche qualora la puerpera opti per il parto in acqua. "A differenza del parto-analgesia, non essendo una pratica invasiva l'uso del protossido non richiede accertamenti o colloqui preliminari, e se la gravidanza è fisiologica, la donna può decidere di sfruttare questo servizio direttamente in sala parto. Il medico ginecologo, assieme all'ostetrica, decide se la gravida può essere inclusa nella somministrazione", spiega Sante Tosetto, direttore dell’Ostetricia a e Ginecologia del San Giacomo di Castelfranco Veneto. (segue)

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