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Archeologia: 2.000 monete d'oro di mille anni fa scoperte in Israele

18 febbraio 2015 | 15.37
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Il ritrovamento sui fondali del mare nell'antico porto di Cesarea, la moneta più antica è un quarto di dinaro coniato a Palermo nella seconda metà del IX secolo d.C

 (Infophoto) - INFOPHOTO
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Il più grande tesoro di monete d’oro mai scoperto in Israele è stato trovato nelle scorse settimane sul fondo del mare nell'antico porto di Cesarea. Si tratta di duemila monete di mille anni fa. La scoperta è stata annunciata dalla Israel Antiquities Authority, citata dal quotidiano "Jerusalem Post" e ripresa dal sito internet Israele.net. Un gruppo di subacquei del club di Cesarea ha segnalato il ritrovamento alle autorità archeologiche israeliane, i cui esperti si sono poi recati insieme ai subacquei nel luogo del ritrovamento, muniti di un metal detector, e hanno scoperto quasi duemila monete d’oro di epoca fatimide (XI secolo d.C.) di diverso taglio, dimensioni e peso: un dinaro, mezzo dinaro, un quarto di dinaro.

Kobi Sharvit, direttore della Unità di Archeologia Marina della Israel Antiquities Authority, è del parere che vicino al luogo del ritrovamento si trovi probabilmente il relitto di un battello ufficiale della tesoreria fatimide. Diverse le ipotesi: forse faceva rotta verso il governo centrale del Cairo dopo aver riscosso le tasse, oppure le monete erano destinate a pagare i salari del presidio militare fatimide di stanza a Cesarea. O forse le monete appartenevano a qualche grossa nave mercantile. Sharvit ha elogiato il senso civico dei subacquei Tzvika Feuer, Kobi Tweena, Avivit Fishler, Yoav Lavi e Yoel Miller che hanno immediatamente segnalato la scoperta alle autorità competenti, come previsto dalla legge israeliana.

La più antica delle monete riportate alla luce è un quarto di dinaro coniato a Palermo nella seconda metà del IX secolo d.C. La maggior parte delle altre monete risale ai califfi fatimidi Al-Hakim (996-1021) e suo figlio Al-Zahir (1021-1036), e vennero coniate in Egitto e Nord Africa. I Fatimidi, dinastia sciita ismailita giunta dal Nord Africa, diede nuovo sviluppo all’antica città di Cesarea e ad altre città costiere della zona. Queste sono monete che restarono in circolazione anche dopo la conquista dei Crociati, in particolare nelle città portuali attraverso cui passava il commercio internazionale. Robert Cole, esperto numismatico della Israel Antiquities Authority, dice che le monete sono in ottimo stato di conservazione e che non necessitano di alcun intervento di pulizia o conservazione nonostante il fatto che siano rimaste in fondo al mare per un migliaio di anni. “Molte delle monete trovate nel tesoro – afferma Cole – sono state piegate e mostrano i segni di denti e morsi, il che prova che vennero ‘fisicamente’ controllate dai loro proprietari o dai mercanti”.

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