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Scuola: pari su costituzionalità, maggioranza va sotto

09 giugno 2015 | 16.22
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Marcucci: "Nessuna battuta d'arresto". Ma per i 5 Stelle "un tonfo clamoroso"

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In commissione Affari costituzionali del Senato non sono passati i requisiti di costituzionalità della riforma della scuola. I voti sono stati dieci contro dieci e i requisiti, così, non sono stati approvati grazie al voto risultato decisivo di Mario Mauro (Popolari).

"La maggioranza è stata battuta sulla riforma della scuola. A maggioranza, la commissione ha dato parere negativo - dice la presidente del Gruppo Misto-Sel al Senato, Loredana De Petris - E' la prima battuta d'arresto per una riforma che non piace a nessuno dei soggetti coinvolti ma che Renzi vuole imporre a tutti i costi. E' ora che il governo si decida a discutere le sue scelte e a correggere i suoi errori in un democratico confronto con il Parlamento. Noi continueremo la nostra battaglia in Parlamento e nel Paese per battere questa riforma pessima e dannosa per tutti", conclude la presidente del Gruppo Misto-Sel.

Per i parlamentari del M5S delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, Renzi "non ha voluto ascoltare il grido d'allarme del mondo della scuola, ora vediamo se farà finta di non sentire nemmeno il clamoroso tonfo della sua maggioranza qui in Senato!".

"Questa riforma va fermata - continuano - il governo ormai non può più ignorare né il dissenso aspro che viene da docenti e studenti, nè il disagio sempre più diffuso che c'è anche in Parlamento e nella sua maggioranza, come dimostra chiaramente questo voto. Delle finte aperture di Renzi non sappiamo che farcene, l'unica strada percorribile è procedere solo con le assunzioni e poi riscrivere da capo tutto il resto".

Il senatore Andrea Marcucci, presidente della commissione Istruzione a Palazzo Madama, getta acqua sul fuoco: "Il ddl la buona scuola continua il suo iter in Senato, non c'è nessuna battuta d'arresto per il voto della commissione Affari Costituzionali. Abbiamo deciso di affrontare un confronto vero sugli oltre 2000 emendamenti, una scelta che dovrebbe essere salutata con favore dalle opposizioni. Certo confronto vero non significa passo indietro. Cominceremo a votare, una volta acquisito il parere della commissione Bilancio".

Ma il presidente dei deputati Fi Renato Brunetta attacca, a margine di una conferenza stampa a palazzo Madama: "Il governo non ha la maggioranza, Renzi ironizzava sul Vietnam e sta arrivando. E' l'inizio della fine".

Per Luigi Zanda, il presidente dei senatori del Pd, si è trattato solo di "un incidente tecnico che non cambia il percorso della riforma della scuola. I senatori del Partito democratico erano tutti presenti in commissione. Un gruppo di maggioranza non ha ricevuto l'avviso del voto ed era assente. Una questione puramente tecnica", conclude.

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