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Shoah: 700 studenti del Lazio ad Auschwitz ‘per non dimenticare’

21 febbraio 2020 | 20.02
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Sami Modiano tra gli studenti del Lazio
Sami Modiano tra gli studenti del Lazio

"Quando esci da quell’inferno, fabbrica della morte, non sei una persona normale. Ti senti in colpa, ti senti un privilegiato e cominci a farti molte domande. Chiedi a te stesso: forse si sarebbe potuto salvare qualcun altro... Voi, ragazzi, avete dato la risposta ai tanti punti interrogativi che cercavo da tempo. Ho capito che il Padre eterno abbia voluto che qualcuno rimanesse in vita per tramettervi qualcosa di importante. Noi superstiti abbiamo questa missione: far sì che domani questo non succeda mai mai più". Sami Modiano, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, parla nella Sala Mechelli alla Pisana davanti a una platea composta dai ragazzi delle medie, provenienti da 21 Comuni di tutto il Lazio, che si apprestano a partire per il ‘Viaggio della Memoria’, patrocinato dal Consiglio regionale.

Quando Modiano racconta alcuni pezzi della sua storia di deportato ad Auschwitz - aveva solo 13 anni ma il suo incubo cominciò ancor prima all’età di 8 anni, in terza elementare, quando fu espulso da scuola perché di razza ebraica - si commuove. Una commozione contagiosa perché in sala Mechelli alcuni docenti, sindaci e qualche ragazzo, insieme a lui si asciugano le lacrime. Modiano racconta poi della sua profonda amicizia con Piero Terracina, il ‘fratello’ acquisito durante l’orrore, e che lo ha convinto a rompere il silenzio.

"Piero per me è stato importantissimo, ci siamo aiutati a vicenda - sottolinea Modiano - Per tirarci su ci raccontavamo anche delle barzellette al campo. E non speravamo mai di uscire vivi. Lui, nel 2005, mi convinse che dovevo rompere il silenzio. E raccontare. Partii dopo 60 anni per Auschwitz insieme a 300 ragazzi delle scuole. Lì rividi incubi vissuti sulla mia pelle per sei mesi. Piansi. Poi mi accorsi delle lacrime dei ragazzi". Ad intervallare i suoi racconti vengono proiettati alcuni video, testimonianza dell’amicizia profonda con Piero Terracina. Al termine del suo racconto, tutti in piedi: un lungo caloroso applauso saluta Modiano. 

Alla conferenza stampa di presentazione del progetto ’Noi testimoni’, organizzato dai Comuni del Lazio e patrocinato dal Consiglio regionale, che porterà 700 studenti a marzo a viaggiare nella memoria, c’è anche Ettore Terracina, nipote di Piero. Ripete l’invito che faceva suo zio agli studenti "a non essere indifferenti". Perché "è soprattutto con l’indifferenza - evidenzia - che si possono ripetere certi crimini. Non bisogna mai voltare le spalle a nessuno perché siamo tutti uguali". 

Richiama al dovere della memoria il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Devid Porrello in apertura di conferenza. Quel ‘dovere’ che deve "impedire oggi nella società in cui viviamo qualsiasi focolaio di violenza e di discriminazione, di razzismo e negazionismo. Impedire insomma che il Male assoluto, quello che fu la Shoah e lo sterminio, oltre che degli ebrei, di altre minoranze come rom, omosessuali e oppositori politici, non si ripeta più", dice Porrello aggiungendo che "la pace si costruisce". Parlando del Viaggio della Memoria, dopo aver dedicato un momento di raccoglimento a Piero Terracina, recentemente scomparso, sottolinea: "Abbiamo messo tutta la nostra energia nella sua realizzazione. La consapevolezza della centralità della memoria e della storia sta crescendo". 

A seguire, Claudio Procaccia, direttore del dipartimento di cultura della comunità ebraica di Roma, porta i saluti di Ruth Dureghello, dicendo da parte sua che "la memoria serve a poco se non diventa educazione civica"; purtroppo il nazismo "ha goduto di complicità numerose nella sua opera di sterminio, che affonda le sue radici nell’idea di razza nata nel secolo dei lumi, connessa quindi inestricabilmente con la storia culturale del nostro occidente, e anche al giorno d’oggi varie situazioni di discriminazione sussistono o rinascono, nei confronti di minoranze", aggiunge Procaccia.  

Lo storico della fondazione Museo della Shoah, Osti Guerrazzi, ricorda poi come Auschwitz sia un luogo unico nel suo genere, in quanto campo "deputato precipuamente alla produzione di morti", con l’ausilio degli strumenti della tecnologia più avanzati dell’epoca. Gli ebrei erano considerati non solo una razza, il che già non era basato su alcuna motivazione scientifica, ma soprattutto "una razza nemica", pertanto da eliminare, dai tedeschi.

I 700 studenti delle scuole medie che partiranno per Il ‘Viaggio della Memoria’ saranno accompagnati dai loro docenti, dal presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mauro Buschini, dalla presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, dall’assessore alla Scuola Daniela Debach, dallo storico del Museo della Shoah, Amedeo Osti Guerrazzi e dai consiglieri regionali Loreto Marcelli e Daniele Leodori. Due i viaggi che si svolgeranno dal 29 febbraio al 6 marzo 2020 e dal 13 al 19 marzo 2020. Nelle prime date (ovvero dal 29 febbraio al 6 marzo 2020) parteciperanno, dalla provincia di Roma, i Comuni di Colleferro, Colonna, Fiumicino, Labico, Rocca Santo Stefano, San Cesareo, Valmontone, Zagarolo, insieme all’istituto comprensivo Marco Polo della Borghesiana a Roma e all’Istituto Comprensivo Frosinone 4.

Il secondo viaggio, dal 13 al 19 marzo 2020, vedrà la partecipazione delle scuole dei Comuni di Cerreto Laziale, Ciciliano, Gallicano, Gerano, Licenza, Olevano Romano, Palestrina, Poli, Sambuci, della provincia di Roma, Canepina, Vallerano e Vignanello, della provincia di Viterbo, e Pico, della provincia di Frosinone. Il viaggio comprende la visita a Vienna, città che per sette anni visse il dramma dell’occupazione nazista; quindi a Cracovia, con la visita della città e in particolare del quartiere ebraico, uno dei principali ghetti nazisti creati in Polonia durante l’occupazione tedesca; a Wieliczka con la miniera di sale, luogo storico che durante la seconda guerra mondiale fu utilizzato dalle truppe di occupazione per impianti di produzione bellici.

La tappa ad Oświęcim, il comune a circa 60 km da Cracovia, è il cuore del Viaggio della Memoria: la visita al campo di concentramento di Auschwitz Birkenau, mentre nel pomeriggio l’incontro con il sindaco e il direttore del Museo di Auschwitz, presso l’auditorium della cittadina, e il dibattito con il presidente del Consiglio regionale, Mauro Buschini, la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, l’assessore alla Scuola Daniela Debach, lo storico del Museo della Shoah, Amedeo Osti Guerrazzi.

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