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Siccità e vino, la carenza di piogge preoccupa per il Prosecco Doc

10 luglio 2022 | 15.32
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Il presidente del Consorzio Stefano Zanette all'Adnkronos rassicura però sullo stato dei vigneti che è "molto buono. Buone prospettive per vendemmia sia per qualità che per quantità".

Siccità e vino, la carenza di piogge preoccupa per il Prosecco Doc

Il vino più esportato e venduto all'estero, il Prosecco, sta reggendo il contraccolpo dovuto al caldo e alla siccità nonostante nella zona di produzione c'è "preoccupazione per la mancanza di pioggia perché è da tanto tempo che non piove in modo diffuso ma lo stato dei vigneti è molto buono, in primis perché i vigneti che necessitano di essere irrigati, nonostante tutto, hanno sempre avuto la possibilità di avere acqua, a parte qualche caso sporadico". A delineare il quadro della situazione è Stefano Zanette, presidente del Consorzio Prosecco Doc, intervistato dall’Adnkronos.

"Quest’anno ci sono state piogge rarissime e a macchia di leopardo, e non piogge intense per più giorni come negli anni scorsi ma ci sono stati anche forti temporali e grandine, anche se in un'area limitata. Comunque ci stiamo avvicinando alla vendemmia con buone prospettive sia di qualità che quantità, in linea con la produzione prevista dal disciplinare. Certo, - aggiunge Zanette - dobbiamo sperare che in questo e mezzo che abbiamo davanti ci possano essere caratteristiche ottimali".

La situazione viticola comunque è "soddisfacente" perché le viti sono state abituate da subito ad avere poca disponibilità idrica "facendo scendere le radici più in profondità e regolando le dimensioni della chioma, - spiega il viticoltore - e quindi lo stato sanitario dell'uva è molto buono e diffuso nei vigneti e con la prima invaiatura del Pinot nero, andremo a vendemmiare una settimana prima rispetto all'anno scorso".

La vendemmia del Prosecco Doc, secondo le previsioni del Consorzio, avverrà tra fine agosto e i primi di settembre. "La nostra denominazione utilizza alcune varietà: si comincia con Pinot nero (utilizzato in bianco per Prosecco tradizionale e il rosso per il Rosé), e poi Pinot bianco, Pinot grigio e Chardonnay, - precisa Zanette - inoltre dopo 8-10 giorni si vendemmia il Glera che è il vitigno base. Ma qualche ritocco nella raccolta può variare da area ad area a seconda di dove sono collocati i vigneti".

La denominazione Prosecco Doc, che si produce in 9 province del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, su oltre 28 mila ettari di vigneti, conta su un giro di affari di 3 miliardi di euro (2021) con 627 milioni di bottiglie, di cui 75,2% Spumante, 11,4% Spumante Rosé, 13,4% Frizzante. Il mercato estero assorbe il 79,5% delle vendite (circa 2,4 mld). I vitigni che danno origine al Prosecco si trovano esclusivamente nei territori dell’Italia nord-settentrionale, tra le Dolomiti e il mar Adriatico. Sono 12.312 le aziende viticole, 1.189 le aziende vinificatrici e 360 case spumantistiche.

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