(Aki) - E' un errore la decisione del governo di Beirut di privare dello status di 'rifugiati' i cittadini siriani che si recheranno in patria per votare alle elezioni presidenziali che vedono favorito l'attuale capo di Stato Bashar al-Assad. Ne sono convinti l'Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, e il regime di Damasco. Secondo quanto si legge sul quotidiano As Safir, una delegazione dell'Unhcr si è lamentata con il ministro degli Affari sociali libanese Rashid Derbas affermando che la decisione presa da Beirut è ''negativa''. Secondo l'Agenzia Onu, inoltre, ''la decisione presa dallo stato libanese avra' un impatto negativo su di esso in quanto verra' considerato un invito ai rifugiati di restare nel proprio territorio''. Sabato il ministro degli Interni libanese Nouhad al-Mashnouq aveva chiesto agli oltre un milione di rifugiati siriani che avvrebbero ''perso il loro status di rifugiati in Libano se fossero rientrati in Siria dal 1 giugno 2014''.
Anche l'ambasciata siriana in Libano ha respinto in una lettera di protesta le misure adottate dal governo contro i profughi siriani, come si legge sul giornale As Safir. Fonti diplomatiche hanno inoltre detto al giornale che le "misure di ritorsione" prese dallo Stato libanese aumentano la "simpatia" con il regime siriano. "Se il governo siriano deve scegliere se garantire 50mila voti al presidente Bashar Assad e a qualsiasi altro candidato o garantire la sicurezza dei rifugiati che sono stati costretti a dirigersi verso il Libano, preferiamo la seconda scelta", hanno detto le fonti.
