Il 'Jobs Act', ''anche se non se ne conoscono i dettagli e gli aspetti quantitativi'', ''va nella giusta direzione di rendere più fluido il mercato del lavoro, di estendere il sussidio di disoccupazione a numerosi lavoratori che non ne avevano diritto e di reperire parte delle risorse necessarie dalla riforma di istituti di cui si è molto abusato, come la Cassa integrazione speciale''. Ma bisogna ''affiancare al Jobs Act specifici strumenti di ripresa''. A sostenerlo, in un editoriale su 'Il Messaggero', e' l'ex premier, Romano Prodi, evidenziando che le riforme prevista dal ''Jobs Act' ''sono certamente utili per rendere più equilibrato il mercato del lavoro ma non sono certo sufficienti per una sua ripresa''.
Per l'ex presidente della Commissione Europea bisogna puntare sull'edilizia, un settore che ''solo nello scorso anno, dopo la piu' lunga crisi del dopoguerra, ha perso 163 mila addetti''. Per Prodi ''si tratta di portare a termine le opere pubbliche interrotte, si tratta di dare esecuzione alle indispensabili necessità di manutenzione, come nel progetto di edilizia scolastica recentemente presentato,ma gli investimenti pubblici e privati in edilizia devono riprendere. In assenza di paralisi burocratiche tutto questo può avvenire con un impegno di spesa pubblica relativamente modesto''. (segue)