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Giovani Confindustria a Renzi: "Serve confronto aperto e moderno"

Da Santa Margherita Ligure la richiesta al governo di essere sfruttati per le idee, non solo per le tasse

Giovani Confindustria a Renzi:
05 giugno 2015 | 17.38
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I giovani di Confindustria rivendicano un ruolo sociale nel sistema Italia, puntano il dito contro i lacci e lacciuoli che imbrigliano il paese e chiedono al premier Renzi un confronto aperto con il mondo delle imprese, chiarendo che è da imprenditori che vogliono prendere la parola. E' il messaggio lanciato dal presidente di Confindustria Giovani Marco Gay al tradizionale convegno di Santa Margherita Ligure che si è aperto oggi sulle note dell'Inno d'Italia e di un messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

"Il tempo del 'lasciateci in pace' è finito", afferma Gay, rilanciando la necessità di essere coinvolti "in qualcosa di più grande che si chiama Italia" e "nella costruzione di una pace sociale, civile, economica e culturale". Il tutto dopo aver puntato il dito "fino allo sfinimento" sul peso di tasse e burocrazia e le necessarie infrastrutture. "Anche quando ci riusciamo non ci basta più chiudere i nostri bilanci in positivo - sottolinea Gay - non ci accontentiamo di assumere una persona in più rispetto allo scorso anno o di non licenziarne nemmeno una quando calano gli ordinativi. Sono risultati ottimi per chi fa impresa ma non ci basta svolgere al meglio solo il nostro lavoro di imprenditori perché se anche ci possiamo sentire soddisfatti dai risultati aziendali, restiamo sempre, tutti coinvolti in qualcosa di più grande che si chiama Italia perché la politica è di tutti e ha bisogno del contributo di tutti".

"Non basta un voto, non serve un veto, servono idee, lavoro in comune e creazione di consenso, serve protezione internazionale ed esperienza imprenditoriale - ha detto ancora - ma serve anche dialettica e confronto e a noi il confronto non fa paura".

A Renzi Gay dice che "il confronto aperto e moderno con noi è necessario per creare politiche per il Paese, noi siamo a disposizione'', perché non si può pensare di scrivere una strategia per rilanciare la produttività "senza le imprese, siamo a disposizione, coinvolgeteci, sfruttateci per le idee e non solo per le tasse''.

Gay chiarisce che poi che Confindustria non vuole fare politica, ma partecipare al confronto facendo sentire la voce delle imprese. "Non ci interessa scendere in campo perché il nostro 'campo' non è l'agorà politico ma all'agora' è da imprenditori vogliamo partecipare, fare la nostra parte", ha precisato. E con un occhio ad altre categorie sottolinea: "Forse 13 mila imprenditori giovani non mobilitano tante persone in piazza come riescono a fare insegnati o taxisti, ma hanno dalla loro la forza del lavoro, della passione e del capitale. La nostra forza è esserci".

Da Mattarella è giunto un messaggio rassicurante sul fronte economico. ''Dopo un lungo e sofferto periodo di crisi, con pesanti conseguenze in termini di perdita di capacità produttiva e posti di lavoro, segnali incoraggianti indicano che Italia torna a crescere'', dice il presidente della Repubblica nel suo messaggio. ''Dobbiamo cogliere questa opportunità per portare il Paese su un sentiero di sviluppo più elevato, cruciale per ridurre la disoccupazione''.

E al convegno è intervenuto anche il leader della Lega, Matteo Salvini. ''Vengo a imparare e a proporre quello che abbiamo fatto e che dobbiamo fare, non sono qui a convincere nessuno'', ha detto rivolgendosi ai giovani imprenditori. ''Oggi -ha aggiunto- si è dato un segnale che imprenditoria, politica e industria possono e devono dialogare insieme. Sono contento di aver visto che questi steccati sono caduti e spero che da oggi, magari da punti di vista diversi, litigando e confrontandosi su alcuni temi si si sporchi reciprocamente le mani perché se la politica e l'industria restano due mondi a se stanti che si guardano un pò in cagnesco non si va da nessuna parte'', ha concluso.

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